Il Covid affossa il turismo In fumo 1.300 miliardi
29 Gennaio 2021
Il peggiore anno di sempre. Il settore turistico, negli ultimi dati Unwto, ha perso 1 miliardo di arrivi internazionali, con un crollo del 74% sull’anno precedente a causa di un pesantissimo calo della domanda e a limitazioni di viaggio diffuse in tutto il mondo.
Dal punto di vista economico, la perdita è ancora più secca: 1.300 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta “più di 11 volte la perdita registrata durante la crisi economica globale del 2009”.
Fra le regioni del mondo che hanno perso di più c’è l'Europa, che ha registrato un calo degli arrivi del 70%, e che nonostante una ripresa piccola e di breve durata nell'estate del 2020, in termini assoluti ha visto 500 milioni di arrivi internazionaliin meno.
E le prospettive di un ribalzo già nel 2021 sembrano allontanarsi, almeno per quanto riguarda il settore turistico, tanto è vero che le Nazioni Unite, nel World Economic Situation and Prospects, tornano a battere il tasto di un cambio di marcia già a partire da quest’anno.
Il problema dei viaggi
Se per gli altri settori economici potrebbe esserci una ripartenza concreta nel 2021, il turismo è strettamente legato all’andamento della pandemia e alle restrizioni agli spostamenti che questo comporta.
Per questo, l'ultimo sondaggio del gruppo di esperti Unwto mostra prospettive contrastanti per il 2021. Quasi la metà degli intervistati (45%) prevede prospettive positive per il 2021 rispetto allo scorso anno, ma il 25% si aspetta una performance simile e il 30% prevede un peggioramento dei risultati.
Le prospettive complessive di un rimbalzo nel 2021 sembrano essere peggiorate, visto che il 50% degli intervistati si aspetta che un rimbalzo si verifichi solo nel 2022, mentre la restante metà degli esperti vede ancora un potenziale rimbalzo nel 2021, anche se al di sotto delle aspettative mostrate in un precedente sondaggio realizzato a di ottobre 2020 (79% di recupero previsto nel 2021).
Guardando più avanti, la maggior parte degli esperti non vede un ritorno ai livelli pre-pandemia prima del 2023. Gli scenari Unwto per il periodo 2021-2024 indicano che potrebbero essere necessari da due a quattro anni prima che il turismo internazionale torni ai livelli del 2019.
Fonte = TTG ITALIA 29/01/21
Fra le regioni del mondo che hanno perso di più c’è l'Europa, che ha registrato un calo degli arrivi del 70%, e che nonostante una ripresa piccola e di breve durata nell'estate del 2020, in termini assoluti ha visto 500 milioni di arrivi internazionaliin meno.
E le prospettive di un ribalzo già nel 2021 sembrano allontanarsi, almeno per quanto riguarda il settore turistico, tanto è vero che le Nazioni Unite, nel World Economic Situation and Prospects, tornano a battere il tasto di un cambio di marcia già a partire da quest’anno.
Il problema dei viaggi
Se per gli altri settori economici potrebbe esserci una ripartenza concreta nel 2021, il turismo è strettamente legato all’andamento della pandemia e alle restrizioni agli spostamenti che questo comporta.
Per questo, l'ultimo sondaggio del gruppo di esperti Unwto mostra prospettive contrastanti per il 2021. Quasi la metà degli intervistati (45%) prevede prospettive positive per il 2021 rispetto allo scorso anno, ma il 25% si aspetta una performance simile e il 30% prevede un peggioramento dei risultati.
Le prospettive complessive di un rimbalzo nel 2021 sembrano essere peggiorate, visto che il 50% degli intervistati si aspetta che un rimbalzo si verifichi solo nel 2022, mentre la restante metà degli esperti vede ancora un potenziale rimbalzo nel 2021, anche se al di sotto delle aspettative mostrate in un precedente sondaggio realizzato a di ottobre 2020 (79% di recupero previsto nel 2021).
Guardando più avanti, la maggior parte degli esperti non vede un ritorno ai livelli pre-pandemia prima del 2023. Gli scenari Unwto per il periodo 2021-2024 indicano che potrebbero essere necessari da due a quattro anni prima che il turismo internazionale torni ai livelli del 2019.
Fonte = TTG ITALIA 29/01/21