Il caro carburante pesa sui pacchetti vacanza
La voce incide tra un 20/25% circa per il corto raggio, fino anche a un 60% per il lungo
La possibilità di un ritocco delle imposte sui carburanti è sul tavolo dell’esecutivo e di caro carburante hanno parlato nei giorni scorsi gli stessi vettori aerei. Il fronte agenziale è pronto ad ammettere che a dispetto della discesa del costo del barile negli ultimi anni nulla è tornato nelle tasche dei viaggiatori. “Dalla diminuzione del costo del petrolio moltissime sono state le reazioni da parte di svariate associazioni che chiedevano come mai non ci fosse la tempestiva riduzione del supplemento carburante – ribadisce Fabrizia Possidoni, chief supplier department Bcd Travel Italia -. Nulla è accaduto nei confronti dei viaggiatori, ma, al contrario, molti vettori hanno iniziato ad includere il supplemento in tariffa portandolo così a sparire. Una variazione che ha aiutato molte compagnie a tornare a bilanci positivi. Se dovessero verificarsi ulteriori aumenti del prezzo del barile, però, il supplemento fuel potrebbe tornare allo scoperto, come voce di costo aggiuntiva sul prezzo del biglietto”.
Proprio in tema di aumento delle tariffe aeree, tutte le previsioni parlano di un incremento di pochi punti percentuali: l’insicurezza geopolitica e quella economica, tuttavia, potrebbero smentirle. Vede rosa, nonostante i rincari in agguato, Claudio Cristofaro, ticketing & operation manager SimpleCrs. “Nonostante il rincaro del carburante – commenta - la crescita dei volumi della nostra biglietteria aerea è proseguita anche a gennaio con un incremento a doppia cifra. Scendendo nel dettaglio, l'aumento del volume delle emissioni è accompagnato anche da un maggior numero di persone che viaggiano. La concorrenza fra le compagnie aeree è un potente calmieratore dei prezzi (basti pensare alle numerose promozioni, le cosiddette "global sale", che abbattono le tariffe finali). I biglietti dei vettori Iata non sono soggetti a rincari dopo le emissioni, cosa ben diversa dai charter, molto utilizzati nel comparto leisure, dove gli adeguamenti carburante sono in agguato fino a prima della partenza”.
La politica dei t.o.
L’aumento del costo del carburante e il conseguente rincaro di tariffe da parte di alcuni vettori porterà ad un possibile rincaro del costo del pacchetto turistico? “Il rincaro del pacchetto sarà automatico. Cosa altro possiamo fare?”, si domanda Andrea Mele, presidente e a.d. Mappamondo. Il manager spiega che “non può essere stimato, seguirà l'aumento che le singole compagnie aeree applicheranno a seconda della destinazione”. L’argomento “è delicato”, afferma Roberto Pagliara, presidente di Nicolaus. Il t.o. dal canto suo con alcuni vettori “ha fatto dei contratti con il prezzo bloccato a monte, in altri casi, abbiamo calcolato il rischio se ci saranno adeguamenti. Non sappiamo quello che ci aspetta”. Pier Ezhaya, direttore tour operating del Gruppo Alpitour, sostiene che sia “difficile prevedere l’andamento del carburante (rispetto al dollaro). Penso che il rischio di aumento ci sia nel momento in cui ci si avvicina ai 25 giorni o 21 prima della data di partenza”.
Come si muovono gli operatori su questo tema? “Visto lo scarsissimo anticipo con il quale riceviamo l'informativa da parte delle compagnie e considerato il costo di gestione di una modifica del prezzo di una pratica già confermata - afferma Mele -, assorbiamo noi l’aumento nei casi di date molto ravvicinate. Per tutto il resto delle prenotazioni avvisiamo l'agenzia ed il cliente dell'aumento avvenuto”. In casa Settemari la policy è esposta “sul catalogo che riporta parametri utilizzati e metodi di calcolo”, dice il direttore commerciale Guido Ostana. Idee per Viaggiare parla di attenzione al cambio del dollaro, lavorando con la linea non con il charter, “abbiamo un markup stabile dall’autunno - afferma l’operatore -. Non stiamo assistendo a variazioni dovute al carburante, il nostro è un prezzo dinamico, siamo soggetti alle variazioni delle compagnie e alla disponibilità, alle variabili di mercato, avendo la tariffa t.o”.
L'incidenza sul costo del pacchetto? Ostana fa presente che la voce “costo del carburante incide tra un 20/25% circa per il corto raggio, fino anche a un 60% per il lungo raggio, sul totale costo del pacchetto”. Per un approfondimento dell'argomento rimandiamo al numero 1519 di Guida Viaggi del 20 febbraio. l.d. e s.v - Fonte: Guidaviaggi.it