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Il Brasile chiama gli investitori italiani per sviluppare il turismo

Il Brasile chiama gli investitori italiani per sviluppare il turismo

15 Marzo 2017

Il Brasile guarda agli investitori italiani per sviluppare l’offerta turistica. Con un forum di presentazione a Roma, cui ha partecipato il segretario esecutivo del ministero del turismo Alberto Alves, il Brasile ha presentato al mercato italiano le molte opportunità di investimento nel Paese, puntando sul momento economico favorevole, il cambio altrettanto buono e un piano di incentivi che facilita chi vuole sviluppare progetti turistici.

«Per noi l’italia è un esempio nell’importanza dello sviluppo delle politiche turistiche – ha detto Alberto Alves -. Ci rendiamo conto di come sarebbe importante far conoscere il Brasile ancora di più, con le sue bellezze e le sue ricchezze. I nostri numeri sono ancora contenuti rispetto al potenziale. Ci sono ancora da far conoscere luoghi, spiagge, città come San Paolo e il Nord Este, ma anche il nostro popolo, l’arte e la gastronomia. Per questo, cerchiamo investimenti sia in joint venture che stranieri tout court. Lasciamo che sia l’investitore a scegliere quale sia la soluzione migliore per lui, se investire in società con un partner locale o operare da solo. In questo secondo caso c’è da parte nostra la massima apertura e si valuteranno le proposte ovviamente nel massimo rispetto delle leggi internazionali. Cosi hanno operato tante aziende e società straniere che hanno già investito in altri settori, generando reddito e creando posti di lavoro. Soprattutto ci preme sviluppare l’offerta turistica del Brasile e far sì che le proposte turistiche già cosi ampie e diversificate possano essere ancora più conosciute nel mondo. Per favorire gli investimenti stranieri ci stiamo impegnando per garantire una sicurezza giuridica e per snellire la burocrazia, cercando di creare delle legislazioni più moderne ed aggiornate. Inoltre proponiamo altre facilitazioni: per gli investimenti esistono sia incentivi a livello finanziario che a livello di concessioni gratuite o agevolate per 30,40, 60 anni. C’e molta flessibilità da parte del governo».

Le aree che si punta a sviluppare sono molte, l’offerta turistica è già enorme ed estremamente diversificata, ma  ci sono posti in cui sono auspicabili sviluppi turistici ed il Paese non è in grado di realizzarli.

«Penso ad esempio all’ecoturismo nella regione amazzonica o nel Pantanal, dove c’è Bonito, considerato uno dei migliori dieci siti ecologici al mondo – ha concluso il segretario esecutivo -. Nel Nordeest c’è già la Strada delle Emozioni, dallo stato di Fortaleza al Maranhao, con una vista bellissima su questa costa meravigliosa ancora selvaggia, dove sarebbe bello fare delle strutture ricettive di piccole dimensioni come posadas o resort. E poi gli stati del Rio Grande do Norte, Alamoa che ancora non sono sfruttati a pieno. Anche il sud dello stato di Bahia». - Fonte: TravelQuotidiano.com