Il Bel Paese è la meta preferita ma non per i prezzi
«Le rilevazioni dimostrano per quest'estate una sostanziale tenuta del turismo dei nostri connazionali rispetto al 2013», afferma Massimiliano Vavassori, direttore del Centro studi di Touring Club Italiano. «Si evidenziano sicuramente differenze di comportamento tra chi sceglierà l'Italia e chi andrà all'estero ma che non incidono sulla propensione a fare vacanza. Si tratta di un dato che può essere letto positivamente considerando l'attuale congiuntura socioeconomica interna», aggiunge. Ma quali sono le differenze più evidenti tra chi ha deciso che resterà in Italia e chi si concederà invece un viaggio all'estero?
Se per il turismo domestico si prediligono le mete balneari (scelte nel 70% dei casi da chi resta in Italia contro il 17% delle mete montane), chi va all'estero ha invece preferenze più diversificate. È ancora il mare la meta più attraente, scelta in quasi il 50% dei viaggi oltre frontiera, ma il 20% farà una vacanza itinerante e il 17% visiterà una città d'arte. Chi va all'estero è inoltre più propenso a scegliere nuove destinazioni: il 53% di chi esce dall'Italia sceglie posti in cui non è ancora stato, mentre il turista domestico nel 40% dei casi sceglie di andare in un luogo abituale. Indipendentemente dalla scelta di restare in patria o andare all'estero, la maggioranza degli intervistati (64%) si concederà un soggiorno in linea con quello dell'anno scorso per costo e durata, mentre il 20% farà una vacanza più breve ed economica. Anche se la propensione a restare in Italia è ancora elevata, di solito chi va all'estero finisce per essere più soddisfatto di chi non esce dai confini nazionali.
Secondo l'Osservatorio 2013 curato dal Centro studi del Touring Club Italiano, chi è andato in vacanza l'anno scorso ha espresso un gradimento più elevato sui soggiorni all'estero su diversi fattori: prezzo rispetto agli anni precedenti, qualità delle strutture, cortesia degli operatori, vacanza nel suo complesso e disponibilità di informazioni, fattore sul quale si è registrato il gap più ampio tra Italia ed estero. Ma secondo la Coldiretti la vera differenza tra Italia ed estero si gioca soprattutto sul costo, visto che la spesa per hotel e ristoranti in Italia è superiore del 10% rispetto alla media europea ed è la più cara nel Mediterraneo. L'analisi della Coldiretti, che si basa su dati Eurostat relativi al 2013, suggerisce che questo sovrapprezzo che i viaggiatori devono pagare in Italia può impattare negativamente sugli incassi turistici. Infatti per l'estate 2014 meno di un italiano in vacanza su tre alloggerà in albergo (28%) mentre secondo Coldiretti saranno più gettonate le case in affitto (19%), di proprietà (14%) o di parenti e amici (17%). - Fonte: Il Sole 24 Ore (di Gaia Giorgio Fedi)