Iata: timori per una Brexit no-deal in vista della crescita per l’estate
«Una Brexit no-deal potrebbe portare a un tetto massimo sui voli che ostacolerebbe anche future opportunità economiche e potrebbe portare a prezzi più alti per i consumatori»: la Iata interviene con una nota ufficiale dopo che i parlamentari inglesi hanno votato nettamente contro i piani Brexit di Theresa May, sottolineando la persistente incertezza sui collegamenti aerei post-Brexit sia per viaggiatori sia per le compagnie aeree.
«Attualmente le linee guida proposte dalla Commissione Ue nel caso di “no-deal” prevedono il mantenimento dell’attuale quantità di voli tra il Regno Unito e l’Unione europea, ma non consente incrementi di capacità per il 2019 rispetto al 2018». La Iata stima invece che per quest’anno sono previsti fino a 5 milioni di posti in più rispetto al 2018 per rispondere alla domanda passeggeri. «E la gran parte di questi si concentrerà nel periodo di alta stagione estiva. E sono dunque a rischio nel caso di una Brexit no-deal».
Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata ha dichiarato: «Il fatto che i voli attualmente operati vengano protetti in caso di una “hard Brexit” è una rassicurazione importante. Ma a meno di due mesi dall’uscita del Regno Unito dall’Ue, le compagnie aeree non sanno ancora quale forma di Brexit si troveranno a fronteggiare». Con così poco tempo a disposizione «è imperativo che Ue e Regno Unito trovino una soluzione che consenta ai vettore di pianificare una crescita che risponda alla domanda dei viaggiatori».
Fonte = TRAVEL QUOTIDIANO 17/01/19