Iata: “Prima di Omicron i voli internazionali crescevano più del domestico”
Lievi segnali di recupero per il traffico aereo del novembre 2021, prima della nuova ondata dovuta alla variante Omicron che avrà sicuramente inciso nelle settimane successive. È questo il sunto del consueto resoconto mensile della Iata che certifica una domanda di viaggi aerei scesa del 47% rispetto al novembre 2019 (ultimo anno pre-covid), decisamente migliore rispetto al -49% fatto segnare in ottobre scorso.
Un piccolo rialzo sostenuto da un buon andamento della domanda internazionale, nonostante le ulteriori restrizioni dettate in vari Paesi del mondo che hanno influenzato il traffico aereo in tutte le macro-regioni del mondo. Infatti a caratterizzare il novembre nei cieli è stato un peggioramento della domanda interna (voli nazionali) scesa del 24,9% rispetto al 2019, decisamente deludente rispetto al -21,3% fatto segnare ad ottobre e questo andamento è stato segnato appunto dalla Cina dove il traffico è diminuito del 50,9% rispetto al 2019, dopo che diverse città hanno introdotto restrizioni di viaggio più severe per contenere i focolai di Covid (pre-Omicron).
Mentre la domanda dei passeggeri internazionali, sempre a novembre, è stata del 60,5% inferiore al novembre 2019, migliorando il calo del 64,8% registrato nel mese di ottobre. Nella disamina per macro regioni, comunque, è fin troppo evidente la forte sofferenza del mercato Asia-Pacifico che ha registrato un -69% nel traffico aereo complessivo, seguita dall’Africa con -55%, dal Medio Oriente con -43%, dall’Europa con -39% e dalle Americhe con -15%.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 13/01/22