Iata NDC: quali sviluppi con l'approvazione in Usa?
Come noto infatti NDC è il sistema di nuovi standard tecnologici molto simili a quelli in uso per l'autonoleggio che le compagnie aeree potranno utilizzare per trasmettere autonomamente informazioni sui servizi ancillary alle agenzie e ai clienti del business travel. E se i clienti dovessero per forza fornire i loro dati ai vettori, è chiaro protesta la distribuzione che questi ne conquisterebbero il controllo diretto. Lo stesso che accadrebbe se i vettori mantenessero totalmente il controllo delle informazioni sulle ancillary, presenti solo sui loro siti. Ma comunque vada alla fine c'è da supporre che, di nuovo a partire dagli Usa, l'industria debba prepararsi a cavalcare una nuova sostanziale evoluzione dell'assetto distributivo.
Altre obiezioni entro l'11 giugno
I 400 oppositori sono quelli Open Allies for Airfare Transparency il gruppo di pressione costituito da distribuzione, business travel e associazioni del consumo che fa fronte comune con ETTSA-European Technology and Travel Services Association, e con l'europea ECTAA (agenzie e tour operator). Il gruppo ha fatto sapere che proporrà nuovi aggiustamenti, entro il termine dell'11 giugno, quando il Dot chiuderà la seconda finestra aperta ai soggetti interessati per eventuali altre obiezioni.
L'approvazione della 787 è infatti provvisoria, e il Dot l'ha concessa solo dopo la mediazione tra la Iata e alcuni gruppi dell'industria. Grazie alla quale ora è deciso che i passeggeri non saranno più obbligati a fornire i loro dati personali per avere i servizi di NDC, ma le compagnie potranno chiederli su base volontaria, per offrire servizi personalizzati ai singoli clienti o ai gruppi. L'ASTA, American Society of Travel Agents, per sensibilizzare i propri iscritti sta distribuendo uno schema di privacy policy da adottare, indispensabile per utilizzare NDC.
I gds restano al centro, comunque
«Senza l'approvazione del Dot, l'idea di NDC sarebbe semplicemente morta», ha commentato Henry Harteveldt, noto specialista della materia, titolare di Atmosphere Research. Il quale prevede che ora i vettori si dedicheranno in massa allo sviluppo di strumenti distributivi e di merchandising NDC-compatibili, il che darà molto lavoro a tutta la comunità tecnologica, inclusi i gds, che dunque avrebbero motivi solidi per trovare intese favorevoli al progetto di Iata.
Così ora approva l'idea anche il gruppo Travel Tech, cui partecipano le agency online insieme ai gds, all'inizio variamente contrari al progetto NDC, pensato dalle compagnie per tagliare i costi di distribuzione nei loro sistemi, e soprattutto per trasformare un assetto distributivo del tutto gds-centrico. I gds peraltro fin dall'inizio si sono dichiarati tutti genericamente favorevoli a nuovi standard, purché aperti a tutti .
E dice Jim Davidson, ceo di Farelogix (tecnologia distributiva per il trasporto aereo) che la scommessa si giocherà tutta nei prossimi due anni, quando si vedrà chi saprà arrivare nelle agenzie con un sistema davvero efficace, con il quale potranno essere più produttive, e i vettori potranno differenziare il loro prodotto. Ma il Dot non ha dubbi: Il nuovo standard Iata faciliterebbe lo sviluppo di sistemi per consentire a consumatori e agenti di viaggi di confrontare facilmente tutte le scelte disponibili sul mercato, senza dover ricorrere a più risorse. E consentirebbe anche ai fornitori di servizi di offrire ai loro clienti combinazioni tariffarie su misura, inclusive di servizi ancillary . Anche Travel Tech afferma che nella scelta del DOT si afferma il fatto che i consumatori meritano trasparenza, scelta, e privacy, quando ricercano servizi di viaggio da acquistare .
Sabre supporta pienamente l'approvazione da parte del DOT fa sapere il gds sempre che ne siano rispettate le specifiche condizioni, e rimane collaboratore strategico di Iata sugli obiettivi comuni : è il solo dei tre sistemi a richiamare le condizioni . Si dicono compiaciuti per l'iniziativa del Dot anche da Travelport, e Amadeus Svend Leirvaag, vp industry affairs scrive che l'approvazione della Resolution 787 è una mossa nella giusta direzione .
La cautela di GBTA, che vuole un codice di condotta
Molto più cauto il commento di GBTA, la Global Business Travel Association, contraria dall'inizio e ora preoccupata degli effetti non intenzionali di NDC: «Bisogna che le compagnie si impongano un codice di condotta dice Michael McCormick, executive director per realizzare una soluzione che consenta di cooperare nel turismo d'affari. Perché qualsiasi loro modello di business possa supportare sempre i principi del travel management in fatto di cattura dei dati, trasparenza del pricing e accesso ai contenuti sui canali prescelti. E bisogna che sia anche supportata la responsabilità delle imprese nostre clienti nei confronti dei loro viaggiatori». A buttar giù un testo per il codice ci sta appunto pensando la stessa GBTA, che promette altri approfondimenti e obiezioni, sempre entro l'11 giugno. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web (di Marina Firrao)