Iata incalza i governi: «Riattivare subito la connettività aerea»
Pressing di Iata sui governi per riattivare globalmente la connettività aerea: l’organismo ha esortato a utilizzare gli impegni raggiunti nei giorni scorsi alla Conferenza dell’Icao (High Level Conference Covid) sul Covid-19 per compiere progressi reali verso il ripristino della connettività aerea globale.
Gli Stati partecipanti alla conferenza Icao hanno dichiarato il loro impegno ad adottare 14 misure che, se attuate, consentirebbero alle compagnie aeree di soddisfare le richieste dei consumatori di tutto il mondo per un rilancio dei viaggi aerei. In particolare, l’attuazione delle linee guida Icao Cart, e l’armonizzazione delle strategie di gestione del rischio multilivello degli Stati membri per ripristinare in sicurezza la connettività internazionale e sostenere il rilancio dell’economia globale come un passo fondamentale verso il raggiungimento del nostro obiettivo di migliorare la sostenibilità sociale, ambientale ed economica dell’aviazione, garantendo l’interoperabilità, il riconoscimento reciproco e l’accessibilità a, applicazioni digitali, trasmissione sicura e convalida di test relativi alla pandemia, certificazione di vaccinazione e recupero che protegge la privacy e i dati personali.
In buona sostanza Iata rinnova un pressante invito ai Governi ad attuare un approccio armonizzato e inclusivo per facilitare viaggi aerei internazionali sicuri, compreso l’alleggerimento o l’esenzione dai test e/o dai requisiti di quarantena per i passeggeri completamente vaccinati o guariti, tenendo conto delle diverse circostanze dei singoli Stati e le loro politiche nazionali, in linea con la politica dell’Oms e le considerazioni tecniche per l’attuazione di un approccio basato sul rischio ai viaggi internazionali nel contesto di Covid-19 e prevedendo eccezioni per i passeggeri non vaccinati.
«Ciò ci consentirà – evidenzia Willie Walsh, direttore generale di Iata – di lavorare per rafforzare la fiducia dei viaggiatori e ricostruire in sicurezza l’aviazione civile internazionale. Le restrizioni imposte dal governo continuano a fermare la ripresa dei viaggi internazionali e il volume di traffico aereo rimane il 70% in meno rispetto ai livelli pre-crisi. Gli impegni dell’Icao Hlcc mostrano che i governi comprendono ciò che è necessario per riavviare la connettività globale. Il compito ora è l’implementazione. Alcuni governi sono già partiti. L’imminente apertura del mercato statunitense ai viaggiatori vaccinati sarà un grande passo avanti. Ma non possiamo lasciare che i risultati di questo incontro rimangano solo parole sulla carta. L’industria aerea, con il 3,5% del Pil globale e miliardi di viaggiatori, conta sui governi per garantire la riapertura gestita dal rischio dei viaggi internazionali a cui si sono impegnati».
All’inizio di questo mese, l’Icao ha pubblicato le raccomandazioni conosciute come CART 3 (la task force per il recupero dell’aviazione civile) e quelle più impellenti riguardano la implementazione e riconoscimento di certificati di test, recupero e vaccinazioni (compresi i formati digitali); un approccio armonizzato di gestione del rischio multilivello tra gli stati per facilitare i viaggi internazionali; e ancora l’ingresso di passeggeri completamente vaccinati e recuperati, inclusa la considerazione di alleviare o esentare tali individui dai test e/o dalle misure di quarantena e l’accesso per il personale di volo alla vaccinazione rapida, come raccomandato dal Gruppo consultivo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’Oms.
«CART 3 – ha poi spiegato Walsh – è una tabella di marcia verso un approccio basato sul rischio e basato sui dati per la gestione del Covid-19. Le sue raccomandazioni sono elementi essenziali. Ora, poi, abbiamo le conoscenze, i dati e l’esperienza per facilitare in sicurezza i viaggi internazionali senza restrizioni alle frontiere. Tutte le raccomandazioni puntano a ripristinare la libertà di viaggiare per i vaccinati. Ed è anche chiaro che abbiamo la capacità di gestire coloro che non hanno accesso alla vaccinazione utilizzando i test», ha affermato Walsh.
Dal canto suo, poi, Iata ricorda l’importanza del suo strumento Travel Pass, ovvero una soluzione che risponde a quanto emerso all’Hlcc, dove è stata sottolineata l’importanza di avere a disposizione un sistema per gestire digitalmente i test relativi alla pandemia, la vaccinazione e la certificazione di recupero che proteggano la privacy e i dati personali.
Sempre in queste ore, poi, Iata è intervenuta anche sul versante dei costi definendo “oltraggiose” le proposte dell’aeroporto di Heathrow di aumentare le tasse aeroportuali del 90%. Il durissimo commento del direttore generale di Iata, Willie Walsh parla di inspiegabile “stangata” che sarebbe un costo aggiuntivo per gli utenti aerei e soprattutto per i turisti-viaggiatori proprio nel momento della faticosa ripartenza del settore. Nel dettaglio la tassa d’atterraggio passerebbe da 19 a 37 sterline, ovvero da 22 a 43 euro.
«Si tratta di una proposta oltraggiosa che va in direzione opposta alla strada del recupero che le stesse compagnie aeree stanno tentando di percorrere, oltrechè un danno per il mondo dei viaggi e del turismo. Alle famiglie in viaggio, questo forte incremento – annota Walsh – potrebbe costare quasi 100 sterline (120 euro) in più rispetto all’attuale livello di tassazione.».
Walsh ha quindi invitato il governo Uk ad intervenire subito per limitare questo aumento ed ha esplicitamente richiesto agli azionisti di Heathrow di considerare il “sacrificio” di una riduzione di dividendi, senza gravare ulteriormente sui passeggeri con tariffe più elevate.
Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 25/10/21