Iata: aviazione al top nel 2017, ma resta l'incognita petrolio
E per il terzo anno consecutivo ci sarà un ritorno sul capitale investito (7,9%) che è al di sopra del costo medio. Il trasporto aereo gode, dunque, di buona salute, anche se Iata ha dovuto ritoccare le sue previsioni che a giugno tracciavano una redditività di 39 miliardi, scesa a circa 35,6.
«Ma le compagnie continuano a fare risultati molto positivi – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata – registrando un triennio da record, il migliore di sempre, anche se permangono rischi di instabilità in alcune aree del mondo e si riscontra un rallentamento del Pil nei Paesi più industrializzati. Tutto questo permetterà di pianificare al meglio gli investimenti su flotta e servizi. Risultati che sono anche il frutto di un duro lavoro di ristrutturazione e re-engineering del business aereo all’insegna dell’alta flessibilità nell’offerta che si adegua alla domanda in costante evoluzione».
Su questo quadro positivo pesa l’ombra, però, di un'incognita non certo marginale, che è l’andamento dei prezzi del petrolio: gli analisti di Iata hanno già prospettato per il prossimo anno un rialzo da 44 a 55 dollari al barile, ma potrebbero esserci anche delle impennate che incideranno sui costi operativi delle compagnie aeree.
Significativo, comunque, il contenimento dell'incidenza del caro-fuel sulla struttura dei costi, fermo al 19%. Nei periodi di crisi, come gli anni 2011-2012, aveva toccato il 33%. Su tutto, però, c’è un dato che genera forte ottimismo: la crescente necessità di connettività aerea nel mondo, in altre parole l'aumento della domanda di collegamenti.
Per il 2017 Iata ha previsto circa 4 miliardi di viaggiatori, con un incremento medio del traffico tra il 4 e il 5%. «Per il prossimo anno – ha concluso de Juniac – il nostro obiettivo è lavorare in partnership con i governi per far comprendere meglio il peso specifico del settore e valorizzare appieno i benefici sociali ed economici di efficienti collegamenti aerei a livello mondiale».
Nel frattempo continuano a migliorare le performance dell’ultimo periodo del 2016: a ottobre la domanda aerea è cresciuta del 5,8% rispetto allo stesso mese del 2015, mentre l'offerta ha registrato un incremento del 6,3%. Un risultato trainato dalle macroregioni di Asia-Pacifico e Medio Oriente con +7% , mentre l’Europa ha fatto segnare un +5,7%. - di Andrea Lovelock - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it