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Post pandemia i volti diventeranno il boarding pass

Post pandemia i volti diventeranno il boarding pass

Viaggi aerei. Intelligenza artificiale e biometria per gli imbarchi con lettura facciale anche attraverso la mascherina e soluzioni touchless

«Il settore si sta riprendendo, la ripresa l'abbiamo pianificata ed è finalmente arrivata». Le parole pronunciate qualche settimana fa da Sergio Colella, presidente per l'Europa di Sita, società che gestisce il 60% del flusso dati del traffico aereo internazionale, sono inequivocabili. Certo, la minaccia della variante Delta sui flussi vacanzieri è reale ma non c'è dubbio che il bilancio di inizio estate per il mondo del travel sia positivo. Un dato, estratto dalle elaborazioni di Eurocontrol, fotografa il nuovo trend: il 10 giugno scorso sono stati registrati nei cieli europei circa 15.600 voli, la metà di quanti non se ne contarono esattamente un anno prima ma anche un numero drasticamente superiore alle medie giornaliere dei mesi precedenti. A trainare la ripresa hanno contribuito il traffico domestico e le tratte dal Nord al Sud dell'Europa, principalmente per vacanza o piacere. A metà giugno si era comunque al 50% dei voli effettuati in periodo pre Covid (con l'Italia al quarto posto in Europa, dietro Spagna, Germania e Francia) ed è proprio questo confronto, secondo Colella, a dare l'idea del prezzo pagato dal comparto aereo alla pandemia. «Siamo arrivati a un calo del traffico dell'80%, impensabile anche nel peggior scenario ipotizzabile, e il settore ha perso qualcosa come 150 miliardi di dollari», ricorda il presidente di Sita, sottolineando come l'ottimizzazione dei costi sarà una delle chiavi per gestire l'operatività di aerei e scali nell'immediato futuro. Per assicurare la sicurezza e fluidità dentro l'aeroporto (accoglienza dei passeggeri, imbarchi, controlli) sarà invece fondamentale il contributo fornito dalle tecnologie. «Il settore del trasporto aereo sarà sostanzialmente diverso nel post pandemia - aggiunge ancora Colella - perché ci sono nuove regole da seguire per la verifica della documentazione sanitaria e il rispetto del distanziamento, perché gli spazi utili per i passeggeri sono diminuiti in percentuali che oscillano fra il 25 e il 40% e perché gli operatori sono chiamati a puntare in modo sistemico sul fattore contactless». La digitalizzazione, in altre parole, è di fatto la grande alleata degli operatori per evitare la saturazione del sistema a fronte di un'esperienza di viaggio che conoscerà una trasformazione, così come avvenne dopo gli attentati alle Torri Gemelle di New York del 2001. Intelligenza artificiale e biometria per controllare gli imbarchi con lettura del volto anche attraverso la mascherina e soluzioni touchless e mobili per attivare procedure e flussi di comunicazione saranno componenti irrinunciabili per la gestione intelligente degli spostamenti. E non è utopistico immaginare che si arrivi presto allo scenario riassunto dal numero uno di Sita: «La nostra faccia sarà il nostro boarding pass, lo smartphone il telecomando per viaggiare». La tecnologia giocherà quindi un ruolo decisivo nel new normal del trasporto aereo per ragioni molto pratiche, perché senza miglioramenti a livello di processo, abilitati dal software e dagli strumenti digitali, il rischio di avere attese di diverse ore per un volo quando il traffico aereo tornerà a regime (si parla del 2023) è praticamente certo. Secondo le stime di Iata (l'International Air Transport Association), con una ripresa dei voli al 75% i tempi necessari per le procedure prima della partenza potrebbero arrivare oltre le 5 ore, toccando le 8 ore nel caso di una ripresa al 100 per cento. Senza automazione, insomma, il caos negli aeroporti sarebbe assicurato e non un caso che tre grandi compagnie aeree su quattro abbiano implementato sistemi per digitalizzare alcuni servizi, vedi per esempio i chioschi per il self check-in dei bagagli o i controlli di frontiera, lasciando al passeggero più facoltà di muoversi in autonomia. Un altro ambito di intervento sarà l'aggiornamento dei sistemi informatici degli aeroporti e delle compagnie per recepire i dati sanitari dei passeggeri e velocizzare il riconoscimento dei certificati (il green pass vaccinale) attraverso specifiche app. Sita ha sviluppato una soluzione (Health Protect) che si integra con decine di passaporti digitali esistenti e consente di ricevere l'autorizzazione all'imbarco prima di raggiungere l'aeroporto. «La tecnologia per essere riconosciuti in modo virtuale - conclude in proposito Colella - è pronta e riteniamo che entro 2-4 anni possa essere disponibile nell'80% degli scali europei, senza dimenticare che ogni scalo aeroportuale e ogni compagnia sono una storia a sé. L'ingresso a bordo aereo sarà comunque il primo passo, con una telecamera che riconoscerà in modo biometrico il passeggero e porterà a ridurre indicativamente del 40% i tempi delle procedure di imbarco». Quanto all'intelligenza artificiale, uno dei suoi compiti più importanti (come del resto succede in altri campi) sarà quello di processare enormi quantità di dati per simulare scenari predittivi che serviranno a rendere più efficiente la gestione del traffico e l'assegnazione degli slot per l'atterraggio e il decollo degli aerei. Più avanti, assicurano da Sita, l'Ia guiderà i veicoli di servizio negli scali, sarà il motore dei sistemi di computer vision per controllare le zone dell'aeroporto per rispettare il distanziamento e gestire le code e ci aiuterà a muoverci più rapidamente e con minori possibilità di errore all'interno dei vari terminal. Pandemia ovviamente permettendo.

Fonte = IL SOLE 24 ORE 15/07/21