I tumulti della Borsa non frenano l'outgoing cinese
Nessuna conseguenza dal deprezzamento dello yuan. Anzi, saranno sempre più i turisti che si recheranno all'estero
Prospettive interessanti si aprono per i Paesi dell’area asiatica: Giappone, Corea, Thailandia ed Emirati Arabi. Un affare anche per i mercati di lungo raggio: Europa e Australia diventano più accessibili ai turisti di Pechino. Non altrettanto si può dire per gli Stati Uniti, a causa della forte interrelazione tra yuan e dollaro. Sarà bene quindi che anche l’Italia si attrezzasse per accogliere l’onda di turisti cinesi, in particolare i millenials e i lavoratori della classe media, la cui capacità di spesa negli ultimi anni è molto cresciuta.
Nel nostro Paese però si riscontrano procedure troppo onerose per il rilascio del visto, la carenza di personale che parla cinese e pochi servizi pensati per questo specifico target di turisti. Un fronte aperto su cui occorre lavorare. - Fonte: GuidaViaggi.it