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I passaporti più potenti al mondo: ecco come Covid ha cambiato la classifica

I passaporti più potenti al mondo: ecco come Covid ha cambiato la classifica

20 Ottobre 2021
«Il divario più ampio di sempre nella libertà di viaggio». E' così che l'Henley & Partners commenta gli ultimi aggiornamenti sul Passport Index, la classifica di tutti i passaporti del mondo in base al numero di destinazioni a cui i loro titolari possono accedere senza visto. Un'immagine approfondita della libertà di viaggio, di come cambiano i passaporti e la mobilità nel mondo post Covid.

Le ultime ricerche dell'Henley Passport Index mostrano come «le crescenti barriere negli ultimi 18 mesi della pandemia abbiano portato al più ampio divario di mobilità globale nei suoi 16 anni di storia, con i titolari di passaporti provenienti da Giappone e Singapore in grado di viaggiare senza visto verso 166 destinazioni in più rispetto ai cittadini afgani, che siedono in fondo all'indice con accesso a soli 26 Paesi». Il Covid «ha creato un divario sempre più ampio nella libertà di viaggio anche per i viaggiatori completamente vaccinati provenienti da paesi all'estremità inferiore della classifica, che rimangono esclusi dalla maggior parte del mondo».

Il Giappone è ancora una volta in cima alla classifica per il quarto anno consecutivo, per la prima volta a pari merito con Singapore, offrendo entrambi accesso senza visto all'arrivo a 192 destinazioni in tutto il mondo. Medaglia d'argento per Germania e Corea del Sud, entrambe con 190 mete. Meglio della scorsa classifica l'Italia, salita a 189 mete, al terzo posto insieme a Finlandia, Lussemburgo e Spagna.

»» GUARDA LA CLASSIFICA MONDIALE

«Se vogliamo riavviare l'economia globale, è fondamentale che le nazioni sviluppate incoraggino i flussi migratori interni, invece di persistere con restrizioni obsolete - commenta Christian H. Kaelin di Henley & Partners -. I Paesi pieni di risorse devono rendere le loro economie a prova di futuro attirando e accogliendo la prossima generazione. È fondamentale che le nazioni avanzate considerino di rivedere il loro attuale approccio in qualche modo esclusivo al resto del mondo e riformarsi e adattarsi per superare la concorrenza e non perdere l'opportunità di abbracciarne il potenziale».

Fonte = LA STAMPA 20/10/21