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I conti dei tour operator: crescono i volumi

I conti dei tour operator: crescono i volumi

04 Febbraio 2020
L’analisi del 2018 mette in luce un aumento dei ricavi; in Europa, dove i principali t.o. registrano 75 miliardi di euro di produzione, l’Italia si colloca in una ottima terza posizione

A dispetto delle recenti chiusure di attività, i conti dei tour operator vanno bene. Secondo l’ultima analisi dei bilanci pubblicata da Guida Viaggi nel numero in distribuzione, il totale dei ricavi realizzato dai tour operator italiani nel 2018 è cresciuto del 5,3% rispetto all’anno precedente, confermando la ripresa in atto negli ultimi due anni, nonostante la debolezza del mercato dell’organizzazione e della distribuzione turistica nell’Eurozona, per ragioni legate soprattutto alla crisi globale.

Ce lo conferma anche l’Istat che certifica la crescita dell’economia turistica italiana: aumenta il fatturato di tour operator ed anche delle agenzie di viaggi, trend che è proseguito nel primo semestre del 2019. Infatti, secondo l’Istat le imprese che svolgono attività di organizzazione e distribuzione di servizi turistici, comprese attività connesse, hanno registrato un'impennata di fatturato che arriva all’8,3% in termini tendenziali. L’anno 2019 porta in dote al trade l'incremento più elevato dal 2011 (anno in cui l’Istituto ha dato il via alla rilevazione). Dopo cinque anni (dal 2012 al 2016) di congiuntura negativa, con un decremento cumulato del 6% (mediamente -1% all’anno), si torna finalmente ad un incremento cumulato del 9,8% degli ultimi due anni. La buona performance dimostra che ormai da almeno due anni si assiste al ritorno dei clienti davanti al bancone delle agenzie, rivelandosi così uno dei settori più dinamici dell'Italia di oggi, fenomeno che non sta accadendo in altri comparti dell'industria e del terziario, anch’essi interessati dal fenomeno dell’e-commerce.

Anche il confronto con la crescita a corrente alternata per la biglietteria aerea Iata in Italia nel periodo ottobre 2017/ottobre 2018, vede decisamente vincenti i tour operator. Nel consuntivo Bsp, infatti, risulta forte l’incremento del venduto nell’area dollaro (+9,7%) e debole l’aumento nell’Eurozona (+2,8%).

La posizione dell’Italia nel contesto europeo

Come oramai è divenuta consuetudine da qualche anno, abbiamo esaminato i bilanci di 50 (erano 57 nel 2017) tra i principali tour operator italiani e Costa Crociere, che hanno prodotto nel 2018 ricavi complessivi, derivanti dall’attività di organizzazione di viaggi, per circa 7,55 miliardi di euro (7,17 miliardi di euro a valori riclassificati per il 2017).

Se si considera che il valore della produzione dei principali tour operator europei è stimato in circa 75,26 miliardi di euro, l’Italia si colloca in una ottima terza posizione.

Il valore complessivo prodotto dagli operatori esaminati dalla ricerca, senza Costa Crociere, ammonta a circa 3,6 miliardi di euro (3,5 miliardi di euro nel 2017).

In buona sostanza, continua il trend di crescita del mercato dell’organizzazione turistica, poiché anche quest’anno un numero inferiore di tour operator ha prodotto un maggior volume d’affari, anche in virtù delle politiche di acquisizione che a partire dal 2017 e ulteriormente perfezionatesi nel corso del 2018, hanno portato ad una integrazione orizzontale che sta dando buoni frutti.

La ripresa del corto e medio raggio

L’incremento del fatturato è stato fortemente influenzato dalla ripresa dei viaggi verso destinazioni a corto e medio raggio, come ad esempio l’Egitto, che ha raddoppiato i volumi dello scorso anno ed in generale ad una ritrovata propensione a viaggiare anche verso Paesi considerati fino a poco tempo fa meno sicuri.

Sembra proprio che il 2018 potrà essere ricordato come un ottimo anno, grazie ad un generale andamento positivo dell’economia, che si è concretizzato nell’aumento della spesa delle famiglie e nell’incremento del tasso di fiducia dei consumatori italiani; congiuntura che si spera possa continuare ad essere positiva, nonostante persistano purtroppo le previsioni di stagnazione del Pil per l’anno in corso.

Le società con un valore della produzione superiore a 100 milioni di euro sono state quattro (erano cinque nel 2017).

Fonte = GUIDA VIAGGI 04/02/20