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Hotel, in Italia un terzo delle prenotazioni è online

Hotel, in Italia un terzo delle prenotazioni è online

I protagonisti del mercato.

Da un lato ci sono i colossi del settore, che ormai controllano buona parte del mercato con numeri da capogiro: tramite Booking.com (giro d'affari da 8,5 miliardi di dollari nel 2014, con 560 mila alberghi iscritti sparsi in 209 paesi) ogni giorno in Europa vengono prenotate 750 mila notti in hotel. Il gigante concorrente, ossia Expedia, tramite il suo network composto anche da Hotels.com e Hotwire vanta un giro d'affari annuo di 5,5 miliardi di dollari con 260 mila strutture collegate in 60 stati.

Dall'altro lato, ci sono invece le catene alberghiere e le singole strutture ricettive. Per stare sul web, spesso non possono fare a meno delle agenzie online, rischiando però di rimanere schiacciate in un sistema che costringe a pagare salate commissioni (in Francia Booking.com incassa il 17% su ogni prenotazione nelle grandi città e il 15% nelle altre). Ci sono poi anche le clausole di parità dei contratti tra i portali e gli alberghi, i quali non possono offrire camere con sistemi of ine o con altri canali di distribuzione online, a prezzi più bassi di quelli venduti con le piattaforme web, che così mantengono il primato della convenienza. Un meccanismo, questo, applicato innanzitutto da Booking.com e sul quale ha acceso i riflettori l'Antitrust europea, perché sarebbe a rischio la concorrenza con le altre agenzie online.

La battaglia nella battaglia.

Nonostante l'obiettivo sia quello di intercettare il maggior numero di clienti via web, le esigenze di agenzie e alberghi sono in conflitto. Booking.com ed Expedia hanno, per esempio, la necessità di essere piazzati al meglio nei motori di ricerca, cannibalizzando le offerte degli hotel a loro collegati così da limitare al massimo le prenotazioni fatte direttamente dalle strutture. Non è un caso, infatti, se nei primi nove mesi del 2014 Priceline (proprietaria di Booking.com) abbia speso 1,8 miliardi di dollari in pubblicità su internet per fidelizzare clienti con pacchetti promozionali legati all'agenzia di prenotazione e ridurre al contempo anche la dipendenza da Google.

Dal canto loro, la battaglia nella battaglia combattuta dagli alberghi è quella di ottenere quante più prenotazioni sul web senza passare (pagando) dalle agenzie. Tuttavia, sulla base dei contratti stipulati ogni struttura deve comunque mettere a disposizione alcune camere. Il problema nasce, quindi, quando i gestori si rendono conto che avrebbero riempito la loro struttura anche senza l'apporto delle agenzie online, che rischiano in alcuni casi di divenire soltanto un costo.

Arriva Amazon Travel.

Anche il gigante dell'e-commerce vuole testarsi nelle prenotazioni degli hotel. A dare la notizia del suo esordio è stato a fi ne novembre il sito specializzato Skift, poi ripreso da tutti gli altri media, che di recente ha anche svelato i contenuti delle bozze di contratto con alcuni hotel. Il debutto di Amazon Travel riguarderà dalle prossime settimane soltanto alcune città degli Stati Uniti, come New York, Los Angeles e Seattle, e la commissione sulle prenotazioni chiesta dal colosso di Jeff Bezos dovrebbe aggirarsi attorno al 15%. - Fonte: Italia Oggi (di Giovanni Bucchi)