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Grecia: italiani fedeli, ma nessuna penale se ci ripensano

Grecia: italiani fedeli, ma nessuna penale se ci ripensano

08 Luglio 2015

L’unica cosa certa è la vittoria dell’Oxi. Tutto il resto è un grande punto di domanda. Grande la confusione anche sul fronte delle vacanze estive in Grecia. Da un lato allarmismi e sensazionalismi sopra le righe che parlano di annullamenti massicci delle prenotazioni, dall’altro l’approfondimento che si cerca di fare – una sorta di controinformazione utile – per aiutare i turisti e, nel nostro caso anche le agenzie di viaggi, a capire come stanno realmente le cose, quali i timori che vanno sedati, quali le precauzioni da prendere.

Gli operatori che abbiamo interpellato si mostrano tranquilli: i contratti con gli albergatori greci si sono chiusi all’inizio dell’anno, non ci sono cancellazioni dell’ultima ora, i charter sono pieni e le vendite vanno bene, non risulta il minimo disagio in alberghi e villaggi e, in caso di Grexit, nulla cambierebbe nell’immediato e se ne riparla per le vacanze del prossimo anno.

Certo può venire il sospetto che i tour operator – essendo parte in causa – portino acqua al proprio mulino. E che anche la nota ufficiale del ministro greco del Turismo che smentisce a chiare “le notizie di annullamenti massicci, al contrario il trend è in forte crescita” può non essere esente da una totale terzietà nell’argomento.

Ma è del 7 luglio una nota del Codacons, in risposta alle numerose richieste d’aiuto da parte di cittadini italiani che hanno acquistato viaggi con destinazione Grecia, che mette in guardia dagli allarmismi: “La situazione attuale del Paese non è tale da mettere a repentaglio viaggi e vacanze. Per evitare disagi durante la permanenza in territorio greco, è sufficiente qualche piccola accortezza: meglio portare con sé soldi contanti sufficienti a coprire le spese del soggiorno, anche se per i cittadini stranieri non esiste alcun limite ai prelievi presso gli sportelli bancomat”.

La dichiarazione dell’associazione di difesa dei consumatori sottolinea che “anche nel caso di una possibile uscita della Grecia dall’euro, ciò non comporterà l’interruzione dei collegamenti aerei o marittimi, né la sospensione dei servizi turistici in loco; prima della partenza, però, sarà utile verificare la regolarità dei servizi presso gli scali. Il passaporto può risultare necessario solo per vacanze di lunghi periodi”.

«In Grecia senza timori»
Comunque, accanto ai turisti preoccupati dall’eventualità di un Grexit, ce ne sono molti – se non altrettanti – che di cambiare destinazione non ci pensano proprio. Come nel caso di Cristina B., giornalista, la quale insieme ad altre tre amiche ha prenotato un appartamento ad Alonissos, nell’arcipelago delle Sporadi settentrionali: «Partiremo la prima settimana di agosto e non abbiamo alcuna intenzione di disdire. Una di noi lavora nel turismo e abbiamo avuto notizie rassicuranti. D’altra parte la mia prima vacanza in Grecia risale al ’74, anno della guerra con la Turchia: se non mi ha fermato una guerra come potrebbe impedirmelo un problema di tipo economico-finanziario?».

C’è poi chi, come nel caso di Settimio C. e di Pierluigi S., entrambi insegnanti, sono appena partiti per un trekking nel Peloponneso motivati proprio dalla voglia di mostrare solidarietà al Paese. E chi, come Anna C., pensionata, è appena tornata da una vacanza in un albergo a Creta, prenotata due mesi fa: «Un soggiorno splendido, la gente è ancora più cordiale e disponibile del solito, i servizi funzionano. Di solito viene espressa la preferenza del pagamento in contanti, ma se ne disponi la carta di credito viene accettata senza problemi. Non si respira alcuna forma di emergenza, né ho rilevato alcuna carenza di medicinali nelle farmacie». E aggiunge: «Forse questa è proprio l’estate migliore per una vacanza in Grecia».

Tra fiduciosi e timorosi in ogni caso il Codacons avverte i cittadini italiani “che decidono di disdire i pacchetti vacanza precedentemente acquistati, che hanno diritto a ottenere il rimborso di quanto pagato senza alcuna penale”.

“Questo perché ha stabilito la Corte di Cassazione che quando si verificano eventi successivi alla stipula del contratto di viaggio che incidono negativamente sulla sicurezza del soggiorno e, quindi, sulla ‘finalità turistica’ – continua la nota – il contratto si estingue per sopravvenuta irrealizzabilità della causa concreta dello stesso. In sostanza, se il turista non si sente più sicuro nel recarsi in un determinato luogo, viene meno lo scopo di piacere della vacanza”.

Per tale motivo il Codacons invita agenzie di viaggi e tour operator a venire incontro alle esigenze di quei cittadini che dovessero decidere di cambiare destinazione, offrendo mete alternative senza alcuna penale a loro carico.

Di M. P.Q.- Fonte: l’Agenziadiviaggi.it