Grandi eventi: Londra fa scuola, Italia assente
La lezione inglese
«Sono occasioni fenomenali per le destinazioni ospiti sottolinea Rifai Chi segue una partita allo stadio, ad esempio, si diverte e conserva un buon ricordo, tanto da desiderare di tornare in quel luogo». E Londra, sede del World Travel Market, ha fatto scuola in fatto di grandi eventi con le Olimpiadi del 2012. «La città è stata in grado di cambiare volto, mobilitando due anni fa una rete di volontari mai vista prima. Sapevamo che era una grande occasione per l economia nazionale e abbiamo fatto del nostro meglio», ricorda Christopher Rodrigues, chairman di VisitBritain.
Il segretario dell Unwto cita anche le Esposizioni Universali, prima tra tutte quella del 1851 nella capitale britannica, in grado di «generare investimenti, potenziare le infrastrutture e creare nuovi posti di lavoro». Nessun accenno, invece, all Expo 2015 di Milano, con la rumorosa assenza al summit del ministro italiano del Turismo Dario Franceschini.
Press: «Pubblico e privato insieme»
Sullo sfondo c è l intenzione di favorire il dialogo tra pubblico e privato: «I settori devono lavorare insieme per generare benefici a entrambi le parti. Il potenziale turistico dei grandi eventi è enorme», sottolinea Simon Press, senior director di Wtm.
In prima fila al Global Stage della fiera londinese, il vice ministro del Turismo del Brasile, Vinícius Lemmertz, reduce dalla Fifa World Cup della scorsa estate. «Collaborazioni e partnership tra governo e imprese private sono state al centro della nostra strategia», dichiara. Gli fa eco Issa Mohammed Al Mohannadi, presidente della Qatar Tourism Authority, l Emirato che ospiterà nel 2022 la Coppa del Mondo di calcio: «Abbiamo in cantiere un piano di sviluppo delle infrastrutture», anticipa. Nel caso del Sudafrica, rappresentato dal ministro del Turismo Derek Hanekon, la Rugby World Cup del 1995 ha avuto un impatto dirompente sull immagine del Paese: «In quell occasione siamo stati in grado di dimostrare al mondo cosa eravamo in grado di fare».
Sotto i riflettori anche David Scowsill, presidente e ceo del World Travel & Tourism Council (WTTC). È lui a testimoniare il gioco di squadra: vale a dire il ruolo delle aziende private, chiamate a collaborare con i governi per confezionare mega-eventi tali da stimolare l economia dei Paesi che li ospitano. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web (di Roberta Rianna)