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Gli industriali: serve un ministero del turismo

Gli industriali: serve un ministero del turismo

18 Febbraio 2014

Dopo l'abolizione del ministero con referendum nel 1993, il turismo è stato collocato sotto lo Sviluppo economico, poi sotto la presidenza del Consiglio dei ministri; con il governo Monti fu affidato al ministro per gli Affari Regionali Piero Gnudi e con il governo Letta è stato invece abbinato al ministero per i Beni Culturali, guidato da Massimo Bray. Imprenditori, associazioni del settore ed anche gli Enti locali hanno tuttavia a più riprese - da ultimo anche alla Bit che ha appena chiuso l'edizione 2014 - lamentato la mancanza di politiche per il settore, di incentivi, di risorse per l'Enit, l'Agenzia nazionale del turismo.

Concorda sulla riforma del Titolo V e sul ripristino del ministero cancellato anche il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti, che tuttavia, nel frattempo, porrebbe il Dipartimento per il turismo presso la vicepresidenza del Consiglio dei ministri. «Ci sono fondi pari a circa 130 milioni non ancora assegnati che se il settore fosse collocato presso la presidenza del Consiglio sarebbero subito sbloccati, altrimenti non sarebbero disponibili se non prima di 6 o 7 mesi», spiega. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè. «La cosa migliore è collocare il turismo sotto la vicepresidenza del Consiglio perché è un settore molto trasversale». Anche per Confcommercio è essenziale la riforma del Titolo V e il ripristino del ministero del Turismo, «l'esperienza con le Regioni non ha dato i risultati sperati». - Fonte: Corriere della Sera