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GfK: la riscoperta dell’Italia, ma con meno passeggeri

GfK: la riscoperta dell’Italia, ma con meno passeggeri

In agenzia il prezzo medio scende del 3%, meno 6% di passeggeri e il fatturato perde l'8%. Fronte consumer su un panel di 12mila intervistati il 76% è connesso a internet 

L’estate 2015 ha decretato il successo dell’Italia nelle vendite in agenzia, ma con meno passeggeri e prezzi più bassi. E’ quanto emerge dal quadro tracciato da GfK Eurisko per le partenze estive (maggio-ottobre).

“I passeggeri prenotati in agenzia sono scesi del 6% – ha annunciato Daniela Mastropasqua, industry lead CE+CC Travel & Hospitality per l’Italia - e il prezzo medio è calato del 3%. Il trade ha perso l’8% di fatturato, registrando 2,2 miliardi di ricavi”.

Una situazione dipesa da un fenomeno di disintermediazione e non solo: “Il calo del prezzo indica che è venuto a mancare un portafoglio di prodotto. L’Italia ha recuperato quote interessanti”. Il trend positivo di questo prodotto è iniziato a febbraio, prima degli attentati a Tunisi, e sullo scorso anno la meta ha segnato un +11%. Sardegna, Puglia, Sicilia, Calabria e Lombardia le destinazioni più gettonate.

La divisione Consumers’ Experience inaugurata da Gfk Eurisko ha consentito di tracciare un quadro interessante sul consumo di vacanza dei nostri connazionali.

“Il panel composto da 12mila persone dai 14 anni in su – ha commentato Silvio Siliprandi, ceo GfK Eurisko – ha fatto emergere che il 46% di italiani ha fatto almeno una vacanza di 7 giorni. L’88% dichiara di amare il cambio di località di vacanza, il 50% preferisce vacanze non stanziali e nel 55% dei casi preferisce vacanze culturali, dati in incremento dal 2000”. Tra le indicazioni emerse, il 36% ama le vacanze avventurose, il 20% non bada a spese e un 22% (in calo dal 2000) si affida a esperti, agenti di viaggi e tour operator. “Internet ha cambiato la cultura del viaggio e occorre ripensare al binomio prezzo-qualità”, ha spiegato Siliprandi.

Per quanto riguarda le tipologie di vacanza, il 77% propende per viaggi culturali, il 56% per vacanze itineranti e un 58% per soggiorni mare. Sempre più forte l’interesse per un turismo relazionale che porta a conoscere gente nuova.

Per le prenotazioni, un 69% ricerca informazioni su internet e il 61% prenota con buon anticipo. Il web è un canale sempre più presente nella vita degli italiani: il 76% del panel è connesso a internet e il 47% nel mese medio ha visitato almeno un sito della categoria viaggi e turismo.

“Sull’Italia l’impressione dei nostri connazionali – ha dichiarato il ceo – è che abbia forti doti e potenzialità ma non si applichi abbastanza. C’è una percezione di minor cura e valorizzazione delle ricchezze e la sensazione che la customer care sia in flessione, per una mancanza di sistema Paese”. C’è comunque qualche eccezione positiva rappresentata da Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Toscana. - di l.d. - Fonte: GuidaViaggi.it