Franceschini: 'Con il turismo fuori dalla crisi'
E dopo le prime dichiarazioni a caldo torna sull'argomento nel corso di un'intervista a 'Prima di tutto' su Radio 1, durante la quale sembra aver recepito il segnale di urgenza che gli è arrivato come benvenuto dall'industria turistica. "Abbiamo perso troppo tempo, ci sono state colpe della politica. Non abbiamo capito che la più forte arma per vincere contro la globalizzazione e l'economia integrata mondiale è investire sulla nostra migliore risorsa: la bellezza, la storia, la cultura, il turismo, tutte quelle cose che il mondo ci invidia e noi non siamo capaci di difendere, tutelare, valorizzare. Dobbiamo invertire la rotta aggiunge - dobbiamo tornare a essere credibili, semplicemente facendo bene il nostro lavoro".
Probabilmente preso dall'enfasi, Franceschini commette anche uno scivolone, e, ringraziando per il suo lavoro il ministro uscente Massimo Bray, gli attribuisce la paternità di un 'decreto turismo' ancora di là da venire. "Siamo sempre stati un Paese ha concluso tornando sul tema del patrimonio - a forte attrazione turistica. Il paradosso è che negli ultimi anni si è avuta una forte espansione di turisti da nuove, grandi aree del mondo e noi invece abbiamo avuto una flessione nella nostra capacità di accoglienza. È assurdo: il Paese ha il più grande patrimonio culturale del mondo, le grandi città, ma anche i piccoli centri, i borghi, le città d'arte, la bellezza delle coste e del paesaggio montano. Abbiamo tutto e tutto il mondo ce lo invidia, e noi non siamo capaci di difenderlo, tutelarlo, valorizzarlo". - Fonte: TTG Italia sito web (di Cristina Peroglio)