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Franceschini & Co. a Berlino: questione di autostima

Franceschini & Co. a Berlino: questione di autostima

08 Marzo 2017

Siamo una potenza turistica e dobbiamo tornare a primeggiare sui mercati internazionali puntando sul turismo esperienziale e sulle eccellenze decentrate». È la missione del governo, dell’Enit e delle imprese private, ribadita all’Itb di Berlino dal ministro del Mibact, Dario Franceschini. Lo ha fatto nel corso dell’incontro stampa che ha assunto più le caratteristiche di una seduta terapeutica di autostima per scaldare gli animi degli operatori italiani presenti alla più grande fiera del turismo nel mondo.

A coadiuvarlo in questa seduta, il consigliere dell’Enit Fabio Lazzerini e l’ideatore di Eataly Oscar Farinetti, che ha illustrato il progetto Fico (Fabbrica Italiana Contadina) che verrà inaugurata il 4 ottobre prossimo e sarà la “Disneyland della biodiversità italiana“.

Lazzerini si è soffermato sul valore del mercato tedesco: «Qui a Berlino siamo di fatto in visita al paese-cliente più importante del nostro incoming che rappresenta quasi il 30% di share del movimento proveniente dall’estero, ma il nostro obiettivo è anche quello di rilanciare l’immagine di potenza turistica dimostrata da fatti e numeri».

Lazzerini snocciola dati importanti: l’Italia è il paese più fotografato al mondo su Instagram con 54,4 milioni di immagini taggate. Il nostro Paese ha anche uno dei più alti valori di interazioni totali (31mila) sulla pagina Facebook Italia.it, ma soprattutto siamo il primo paese in assoluto che gran parte dei viaggiatori provenienti da Cina, Usa, Australia, Giappone e Canada, vogliono visitare.

«In soli due due mesi dal suo lancio, inoltre, la campagna social #ItalianVillages ha generato 11,3 milioni di impression tra Twitter, Instagram e Facebook. E stiamo parlando di numeri provenienti dall’universo digitale che è ormai il marketplace di riferimento per il nostro futuro turistico», conslude Lazzerini.

Fatti e numeri, in conclusione, che danno ragione a una nuova impostazione della promozione del nostro paese, orientata sia sui mercati emergenti (Cindia) che su quelli consolidati come la Germania, investendo proprio su questi ultimi per lanciare le altre eccellenze del territorio e decentrare i flussi turistici.

Perché, come ha esordito Franceschini, «la sfida è appena iniziata e dovremo gestire non solo competitor sempre più agguerriti che venti anni fa nemmeno esistevano sul mercato (vedi gli Emirati Arabi), ma anche un numero di viaggiatori che cresce a dismisura rispetto al passato: milioni di viaggiatori, quindi, che vanno indirizzati e invogliati attraverso le nostre eccellenze enogastronomiche, culturali, paesaggistiche».

«La scelta che ho fatto – prosegue Franceschini – quando ho iniziato a gestire questo ministero, abbinando cultura e turismo, sta dando i suoi frutti. Un binomio vincente per l’Italia rispetto ad altri competitor che non possono vantare la nostra arte, la nostra storia abbinata al cibo, al benessere, al mare, alla montagna e altro ancora. E se prima avevamo risorse di poche decine di milioni per riqualificare il nostro patrimonio artistico-culturale, oggi con oltre 2 miliardi a disposizione, possiamo veramente raccogliere questa sfida e vincerla. È su questo solco che dobbiamo lavorare con il nuovo Piano Strategico che per la prima volta è condiviso da tutti, dalle Regioni e dalle imprese. Da mesi sostengo che non dobbiamo più lavorare per leccarci le ferite, ma per governare bene la crescita, perché i presupposti e le capacità ci son tutti. Ma dobbiamo crederci».

Un pensiero pienamente condiviso anche da Farinetti che, presentando Fico, ha sottolineato: «Dobbiamo far valere il nostro immenso patrimonio di biodiversità e fare dell’agricoltura un punto di forza del nostro richiamo turistico. Questo grande Parco che verrà inaugurato il 4 ottobre a Bologna, con terre coltivate, giostre, ristoranti e banchi di vendita diretta, vuole essere la nostra Disneyland a forte attrattività turistica. Puntiamo a 2 milioni di visitatori stranieri, oltreché ad altrettanti visitatori italiani. E possiamo farcela». - di Andrea Lovelock - Fonte: L'Agenziadiviaggi.it