Focus sicurezza su Sharm El Sheikh
Partito ieri sera, da Ciampino, il team di esperti tecnici italiani inviato in Egitto per effettuare un’analisi delle misure di sicurezza adottate all’aeroporto di Sharm El Sheikh per i vettori italiani in partenza alla volta del nostro Paese. Lo riferisce la Farnesina. La missione tecnica è composta da specialisti dell’Enac, esperti della sicurezza aeroportuale, del Ministero dell’Interno e di altre amministrazioni competenti e provvederà al completamento delle misure di sicurezza dei voli già adottate su richiesta dell’Enac dalle compagnie di charter italiane.
Intanto è ufficiale, “Putin ha deciso di sospendere i collegamenti aerei con l’Egitto finché non saranno chiare le cause del disastro dell’A321 sui cieli del Sinai”, come ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, ai media nazionali, mentre il ministro degli Esteri della Gran Bretagna Philip Hammond ha detto che il governo spingerà per un rafforzamento della sicurezza presso gli aeroporti stranieri nelle aree a rischio, anche se questo vorrà dire ulteriori ritardi per i passeggeri.
“Quel che faremo e assicurarci che la sicurezza degli aeroporti rifletta le condizioni locali – ha affermato Hammond parlando alla Bbc – Dove c’è un alto livello locale di minaccia, questo significherà che più alti livelli di sicurezza sono richiesti e questo implicherà costi addizionali ed addizionali ritardi agli aeroporti”. In particolare, l’attenzione sarà rafforzata nelle aree dove i militanti dello Stato islamico (Isis) sono operativi, se si confermerà il fatto che dietro la sciagura aerea del Metrojet russo c’è l’organizzazione terroristica. “Se si accerterà essere un ordigno collocato da un operativo Isis, o da qualcuno ispirato dall’Isis, allora chiaramente dovremo vedere ancora il livello di sicurezza che ci aspettiamo di vedere negli aeroporti delle aree in cui l’Isis è attivo”, ha spiegato il capo della diplomazia britannica. - Fonte: IlGiornaleDelTurismo.com