Fifa World cup. Miliardi e proteste per la festa del calcio
Resta molto da fare, ma fino a metà luglio il Brasile sarà ipnotizzato (o quasi) dal maxi-evento, a Copa, il campionato del mondo di calcio. Trentadue squadre giocheranno (dal 12 giugno al 13 luglio) in 12 città distribuite su tutto il territorio, grande 27 volte l'Italia. Il Paese delle 5 "esse" - soccer, samba, sand, sun, sex - secondo una definizione un po' velenosa degli inglesi, ospiterà sì le squadre più forti del mondo, i giocatori più blasonati e gli sponsor più ricchi, ma sarà chiamato a sostenere due esami durissimi: quello dell'efficienza e quello della sicurezza. Due temi che il candidato Brasile affronterà (anche in vista delle Olimpiadi 2016) sapendo di non poter esser portato per la materia, di non aver grande predisposizione nel proprio patrimonio genetico, pardòn, antropologico.
Una pioggia di denaro, quella arrivata sui mondiali di calcio, impossibile da calcolare. Il Governo brasiliano ha stanziato 10 miliardi di euro; cui però seguono, secondo la Banca nazionale di sviluppo economico e sociale (Bnds), oltre 60 miliardi di euro di investimenti diretti nel settore del turismo e delle comunicazioni. Numero quest'ultimo contestato dall'opposizione, che in vista delle elezioni presidenziali di ottobre cerca di contrastare la rielezione di Dilma Rousseff, per ora in vantaggio sugli altri candidati.
I benefici derivanti dal flusso di denaro che ha ricoperto i Mondiali riguardano la costruzione di infrastrutture, stadi, aeroporti, arterie di grande comunicazione, porti. Un maxi-evento quindi e - come le Olimpiadi del 2016 - una grande occasione per rafforzare il sistema infrastrutturale brasiliano. E poi gli interventi sugli stadi. Il nodo dei ritardi dovrebbe essere superato e alla fine, prima del fischio di inizio della partita inaugurale, i teatri della festa del calcio dovrebbero essere pronti. A costi salati. La ristrutturazione degli stadi, in Brasile, è costata 2,7 miliardi di euro, più della somma dei costi sostenuti da Germania e Sud Africa che spesero, rispettivamente, 1,1 miliardi di euro e 1 miliardo di euro.
Si intrecciano business economici, industriali e naturalmente sportivi: l'evento catalizza l'attenzione di circa tre miliardi di telespettatori. I calciatori che giocheranno negli stadi brasiliani avranno un ritorno di visibilità senza precedenti e per questo i giornalisti brasiliani stilano classifiche di ogni genere. Interessante quella pubblicata il 14 aprile scorso sul sito web di "Valor" (sulla base di un'indagine Pluri), relativa al valore di mercato di ogni giocatore, calcolato con criteri diversi dal solito, riconducibili a 18 parametri: tra questi l'età, le doti tecniche, la forma fisica, il ritorno di marketing e il potenziale di miglioramento. È la Spagna, secondo questo metodo di calcolo, la squadra che vale di più (solo ottava l'Italia).
I turisti che dovrebbero sbarcare per il Mondiale sono almeno 300mila. Secondo i sondaggi, le partite dell'Italia in Brasile sarebbero le più attese, ovviamente dopo quelle della Seleção. Ma c'è un altro dato che dà il polso dell'amore dei brasiliani per l'Italia: nel 2013, un milione di brasiliani ha visitato l'Italia. Sono i dati presentati a Brasilia da Salvatore Costanzo, direttore per l'America Latina dell'Enit (Agenzia nazionale del turismo).
Oltre che attesissimo il Mondiale brasiliano è innervato di polemiche. La Fifa ha diramato un prontuario di 10 "regole di comportamento per i tifosi e per i turisti" in cui consiglia "astinenza sessuale" e attenzione permanente a furti, rapine e sequestri; i brasiliani vengono descritti come ritardatari, inefficienti, inaffidabili, indisponibili ad aiutare chi parla altre lingue. I consigli della Fifa saranno archiviati, così sperano al Ministero dello Sport, come le parole di un celebre scrittore brasiliano, Graciliano Ramos, secondo cui «la popolarità del calcio è passeggera». Era il 1930. Non c'è che dire, poco profetico.
C'è poi la contestazione. I movimenti di protesta contro i Mondiali sono imponenti e le manifestazioni si susseguono da mesi. Giovedì scorso "giornata di lotta contro la Coppa del mondo", con migliaia di manifestanti in molte delle città che ospiteranno l'evento; una seria preoccupazione per il presidente Dilma Rousseff. Non sono mancati scontri con le forze dell'ordine e arresti. Chi protesta denuncia il Mondiale come la «Coppa delle èlite, dei ricchi, della Fifa, in un Paese che ha altre priorità». Troppe spese per un evento che drena risorse da altri capitoli di spesa, la sanità, la previdenza, l'istruzione e i trasporti.
Nelle 12 città in cui si giocheranno le partite sono stati schierati 180mila agenti di sicurezza. Uno spiegamento di forze senza precedenti. Il ministro dello sport, Aldo Rebelo, ammette l'esistenza del problema sicurezza ma cerca anche di rilanciare l'immagine pacifica del Brasile. Intanto gli italiani hanno acquistato 17mila biglietti per assistere alle partite. Nel Paese che ospita la festa del calcio sono stati programmati 100 eventi artistici, culturali e commerciali nell'ambito di un'iniziativa, organizzata dall'Ambasciata d'Italia in Brasile e dall'Ice, mirata a divulgare le nostre bellezze, i nostri saperi. Gli eventi si terranno in 16 città, con concerti di artisti di grande richiamo (come Mario Biondi, Fiorella Mannoia, il Sestetto Stradivari) e l'allestimento di varie mostre. - Fonte: Il Sole 24 Ore Sport & business (di Roberto Da Rin)