Fee bagaglio massimo 4,50 dollari: la proposta di legge negli Usa
Un disegno di legge presentato in questi giorni alla Camera degli Usa dal repubblicano John Mica vuole tagliare fino a un massimo di 4,50 dollari per tratta la fee per ogni bagaglio imbarcato dalle compagnie aeree, contro la media di 25 dollari richiesti al momento dai vettori americani. La cifra non è scelta a caso, perché è la Passenger Facility Charge richiesta dall’aeroporto per ogni passeggero, formalmente destinata alla manutenzione e upgrading della struttura e del servizio.
La proposta in realtà rilancia la polemica accesissima sulla Federal Aviation Administration, l’agenzia del Dipartimento dei Trasporti dedicata al trasporto aereo, che salvo nuovo ordine non verrà più rifinanziata dopo il 30 settembre. E la protesta di Mica si fonda sul fatto che le fee incassate dai vettori sui servizi ancillary sono esentasse. Mica, già presidente della commissione trasporti della Camera, si batte da tempo per ottenere investimenti sugli aeroporti, dei quali lamenta l’inadeguatezza progressiva soprattutto nei periodi di picco. E promuove la riorganizzazione del trasporto aereo da affidare a un nuovo organismo di controllo privatizzato, come in Canada o in molti Paesi europei.
Un portavoce di Airlines for America, lobby dei vettori americani, ha definito la proposta un tentativo dissimulato di aumentare la Passenger Facility Charge, del quale gli aeroporti non hanno alcun bisogno, dato che i 30 maggiori scali dal 2008 a ora hanno ricevuto oltre 70 miliardi di dollari per finanziare sviluppo e upgrading dei servizi. - Fonte: Travelquotidiano.com