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Fatture elettroniche a rischio truffe. I consigli per tutelarsi

Fatture elettroniche a rischio truffe. I consigli per tutelarsi

 

A lanciare l’allarme è stato il sindacato dei commercialisti Anc: la fattura elettronica che includa anche dati come l’Iban è a rischio frodi. In una nota riportata da Il Sole 24 Ore il sindacato ha segnalato casi di istituti di credito che stanno ricevendo segnalazioni di frodi “conseguenti al fatto che ignoti riescono ad accedere alle fatture elettroniche emesse, modificandone le coordinate bancarie”. In questo caso le banche stanno consigliando ai propri clienti di verificare con il beneficiario la correttezza dell’Iban prima di autorizzare operazioni di pagamento.

L'Iban non è necessario
In realtà l’inserimento dell’Iban, come autorizzato dalla stessa norma fiscale, non è necessario per la fattura in formato elettronico. Anzi: aggiungere informazioni non utili e sensibili può diventare addirittura un boomerang. L’Iban, poi, dovrebbe essere gestito in contratto e in anagrafica, mentre oggi viene messo in uno spazio gestionale non automaticamente prelevabile. 

Il consiglio, nel caso di inserimento di informazioni delicate come questa, è di utilizzare strumenti sicuri, oppure meccanismi di criptazione condivisi

Fonte = TTG ITALIA 25/02/19