Fatturazione elettronica, spunta il pericolo degli hacker
I pericoli per la fatturazione elettronica non arrivano solo dal Garante della privacy che il 16 novembre ha dichiarato che “I trattamenti di dati previsti dal 1 gennaio 2019 possono violare la normativa sulla protezione dei dati. Poiché c’è una sproporzionata raccolta di informazioni e quindi rischi di usi impropri da parte di terzi”, ma anche dagli hacker. E’ quanto afferma Il Giornale.it con un intervista ad un super esperto del settore, Valerio Pastore oggi a capo di Boole Server, la società leader italiana nella sicurezza digitale.
Nell’intervista ci sono un paio di passi importanti che oggettivamente ci preoccupano. Vediamoli. «Guardi, io credo nella digitalizzazione del paese. Ma se si fa un passo del genere bisogna garantire la sicurezza dei dati che verranno inseriti nel sistema, che sono dati delicatissimi: personali, commerciali, fiscali, industriali, di tutto. Ebbene, non c’è traccia di misure destinate a tutelare la riservatezza di questi dati» così risponde Pastore alle domande del collega Luca Fazzo de Il Giornale.
In pratica non sono stati previsti standard di sicurezza. «I dati verranno trasmessi in chiaro mediante Ftp, che è un protocollo di trasmissione notoriamente non sicuro, alla mercé delle incursioni di chiunque. Inoltre i dati viaggeranno con la Pec, la posta elettronica certificata, che è a sua volta uno strumento vulnerabile per definizione», continua Pastore e aggiunge: «Io ho letto tutto: non è prevista nessuna tutela. Non si parla di crittografia, né di block chain, né di pseudonimizzazione, né di tokenizzazione, insomma di nessuno degli strumenti che possono tenere dati di questa delicatezza al riparo dalle incursioni». Insomma un provvedimento che va a toccare milioni di dati sensibili e sul quale non sono state previste standard di sicurezza corrispondenti all’importanza del nuovo strumento.
FONTE = TRAVEL QUOTIDIANO 4 dicembre 2018