Eventi, allarme delle aziende per il rischio di chiusura

Il dpcm del 18 ottobre scorso mette in profonda crisi il settore dei congressi e degli eventi. Rischia la chiusura un settore che genera un indotto di 64,7 miliardi di euro, con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro l'anno. L'Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore degli eventi e dei congressi, impiegando 569 mila addetti. Il comparto, per esempio, sostiene a margine il turismo, contribuendo all'occupazione alberghiera anche in bassa stagione. L'invito a considerare invece il mondo degli eventi come sicuro e professionalizzato, che applica rigidi protocolli di sicurezza, parte da Events&LiveIndustry#Italialive, iniziativa delle associazioni della comunicazione live, dell'industria dei meeting e di tutta la fi liera, dalle agenzie alle aziende, dai singoli operatori alle associazioni di settore (www. eventsliveindustry.it). A oggi è già stata cancellata più della metà degli eventi previsti per il 2020, sempre secondo Events&LiveIndustry, e manca la possibilità di programmare il calendario degli eventi 2021. «Nella piena comprensione dell'emergenza che il paese sta vivendo la event industry non aveva bisogno di questa ulteriore penalizzazione discriminatoria rispetto ad altre forme di aggregazione che, al momento, sono possibili», afferma Salvatore Sagone, presidente del Club degli Eventi e della Live Communication e portavoce di #Italialive. «Urge un'azione del governo che supporti economicamente e protegga le migliaia di imprese e lavoratori che fanno parte di una fi liera lunga e articolata. Agenzie specializzate, sedi congressuali, e location per eventi, service audio-video, allestitori, scenografi, registi, società di catering sono alcuni degli attori di un comparto che contribuisce in maniera decisiva anche allo sviluppo del turismo in Italia, dell'occupazione alberghiera e dei trasporti».

Fonte = ITALIA OGGI 22/10/20