Eurostat: più pernottamenti in Ue, ma l'Italia delude
Da segnalare in negativo le perfomance di Francia e Gran Bretagna, mentre il nostro Paese segna un esile +0,5%, contro il +7,8% della Spagna
Secondo quando rende noto Eurostat, nel 2016 il numero di pernottamenti nelle strutture ricettive turistiche dell'Ue è stimato a oltre 2,8 miliardi, in rialzo del 2% rispetto al 2015. Dal 2009 c'è stato un costante aumento dei pernottamenti, trainato dai turisti non residenti negli Stati membri dell’Unione.
Nel 2016 la Spagna, con 454 milioni di notti (+7,8%), ha consolidato la sua leadership precedendo la Francia (395 milioni, -4,6%), e l'Italia (395 mln, +0,5%). A seguire Germania (390 mln, +2,8%) e Regno Unito (292 mln, -4,5%).
Eurostat evidenzia anche che il numero dei pernottamenti nel 2016 sono aumentati in quasi tutti gli Stati membri per i quali sono disponibili dei dati. Le crescite maggiori sono state osservate in Bulgaria (+17,9%) e Slovacchia (+16%), seguite da Polonia (11,8%) e Cipro (+10,9%). Di contro, cali sono stati registrati, come detto in Francia, che sconta l’allarme terrorismo, e Regno Unito.
Nell'Unione europea, il numero totale di notti trascorse in esercizi ricettivi turistici è aumentato più velocemente tra il 2015 e il 2016 per i non residenti (+ 3,6%) rispetto ai residenti (+ 0,6%). Di fatto, tutti gli Stati membri hanno registrato un aumento del numero di pernottamenti di non-residenti. Tuttavia, una eccezione è da rimarcare, la Francia, dove questo numero è diminuito dell’8,7% (quasi 12 milioni di pernottamenti).
In termini assoluti, è in Spagna (294 milioni di pernottamenti, il 22% di tutti i pernottamenti di non residenti nella Ue), Italia (196 milioni, 15%), Francia (122 milioni, 9%) e Regno Unito (120 milioni, 9%) che i non-residenti hanno trascorso il più alto numero di pernottamenti nelle strutture ricettive della Ue. - Fonte: GuidaViaggi.it