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Euromonitor, la Cina primo mercato outgoing al mondo

Euromonitor, la Cina primo mercato outgoing al mondo

06 Novembre 2017
L’indagine spiega che aereo+accomodation continuano a dominare il travel nel mondo con un valore di spesa di 1,2 trilioni di dollari; continua la pressione sui prezzi per le instabilità geopolitiche internazionali

Gli arrivi nel mondo cresceranno del 3,7% e le entrate dall’estero aumenteranno del 4,1% rispetto al 2017. Sono le previsioni sul turismo mondiale elaborate da Euromonitor International.

“La pressione sui prezzi resterà nel breve termine, in quanto persistono le instabilità geopolitiche – rileva la ricerca -. Per questo il valore della crescita è destinato a decelerare nel 2018, viste le nubi che si addensano all’orizzonte (tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti) e la minore crescita economica della Cina”.

Entro il 2022 la Cina potrebbe diventare la principale fonte di domanda turistica al mondo, con 128 milioni di viaggi, superando gli Stati Uniti come il Paese con la maggiore propensione a viaggiare all’estero. Il mercato cinese è destinato a crescere ad un tasso medio annuo dell’8,4% nel periodo 2017-2022. Fuori dall’Asia, sono Usa e Francia, secondo Euromonitor, i mercati che potranno beneficiare di più di questi spostamenti.

Il settore travel è dominato dalla vendita di biglietteria aerea e accommodation (in crescita del 3,3% con un volume di vendite per le due componenti pari a 1,2 trilioni di dollari). Le società cercano nuove fonti per la domanda emergente e vanno alla ricerca di modelli di business innovativi.

La maggior parte dei Paesi assiste ad una crescita, anno su anno, di vendite online e in Uk, ad esempio, arriveranno a pesare il 70% del mercato totale del travel nel periodo 2017-2022, “ma non supereranno questa soglia, in quanto c’è un limite oltre il quale l’online non può crescere”, sottolinea l’indagine di Euromonitor.

Per quanto riguarda i modelli di successo, la forbice resta allargata, con il target lusso ed economico a guidare i business, anche se il secondo modello non garantisce ritorni interessanti in termini di utili aziendali. l.d. – Fonte: Guidaviaggi.it