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Eurobarometro, le vacanze degli europei. La rete è vincente, in Italia resiste l'adv

Eurobarometro, le vacanze degli europei. La rete è vincente, in Italia resiste l'adv

Solo il 24% (contro il dato medio del 45%) dichiara che la crisi non avrà un impatto sui piani di vacanza del 2015.”E’ quanto emerge da alcuni risultati dello studio “TNS/Eurobarometro – Preferenze degli Europei sul Turismo”, effettuato da TNS per conto della Commissione Europea nel 2015. Quali i rimedi per non rinunciare alle vacanze? Sicuramente affrontare una spesa più contenuta, ridurre la durata e, eventualmente, valutare una vacanza fuori stagione, a prezzi più accessibili, potrebbe essere un’ulteriore opzione.

Non è però così per tutti: la crisi non sembra impattare sulle idee di vacanza di Tedeschi (76%),  Austriaci (67%), Olandesi (62%) ed Inglesi (50%). I Francesi (27%) invece andranno in vacanza ma con budget più limitati, mentre in Spagna e Polonia la crisi influirà in modo più pesante: più di 6 milioni di Spagnoli e 5 milioni di Polacchi hanno già deciso che quest’anno non faranno vacanze. Ma andiamo con ordine: nel 2014 il 72% degli europei ha trascorso almeno una notte fuori casa (per lavoro o divertimento), contro il 70% registrato nel 2013. Se passiamo al concetto di vacanza, dove consideriamo solo i viaggi per motivi personali e con almeno 4 notti fuori casa, la media europea per il 2014 è del 51%. Gli italiani che hanno trascorso almeno una notte fuori casa nel 2014 sono il 68% (tre punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente), mentre la quota di chi ha fatto vacanze passa del 48% del 2013 al 47% del 2014. Walter Caccia continua: “Se guardiamo ai Paesi con cui in genere ci confrontiamo, solo la Spagna ha una quota di vacanzieri inferiore, con il 41%, mentre Francia e Germania raggiungono rispettivamente il 60% e il 62%”. 

Concentrando l’attenzione sulle vacanze di almeno 4 giorni, bisogna poi considerare che ci sono differenze importanti a seconda della possibilità offerta dalla natura stessa del paese di poter aver accesso alla vacanza senza l’onere dei costi di accomodation.Da questo punto di vista, sono chiaramente i Paesi del Nord Europa quelli con la quota più elevata di popolazione che nel 2014 ha fatto almeno una vacanza di 4 giorni sostenendo un costo per l’alloggio: con i valori più elevati troviamo gli olandesi (52%), e inglesi e tedeschi a pari merito (con il 51%).La fetta di mercato per questo tipo di vacanza “a pagamento”, sempre con riferimento al 2014, si riduce al 42% in Francia e riguarda solo il 35% degli italiani e il 33% degli spagnoli, dove le seconde case, per vacanza, hanno un peso più rilevante. E in linea generale, osservando il dato complessivo del mercato europeo, le vacanze del 2014 hanno visto una riduzione delle vacanze con accomodation a pagamento a vantaggio di quelle gratuite: non si rinuncia quindi alle vacanze, ma si è più propensi ad accogliere gli inviti di amici e parenti (o a sollecitare gli inviti stessi), così come a sfruttare di più le seconde case.

In questo scenario chiaramente laformula “all-inclusive” intesa in senso stretto, vale a dire includendo trasporto, alloggio, cibo e bevande, è sempre meno presente anche dal punto di vista dell’offerta e il ricorso da parte dei consumatori nel 2014 (almeno una volta) è stato solo del 15% a livello complessivo europeo, con UK e Germania intorno al 20-21%, Italia e Francia sul 15-16% e Spagna al 13%.

E come organizziamo la nostra vacanza? “Internet si conferma il canale privilegiato lungo tutto il processo – commenta Walter Caccia - che va dalla raccolta di informazioni fino alla vera e propria prenotazione. Mediamente la crescita è più elevata a totale Europa (dove passa dal 58% al 66%) rispetto all’Italia, dove l’aumento è di soli 3 punti percentuali (da 52% a 55%); nel nostro Paese resiste un po’ di più l’agenzia di viaggi che si conferma in linea con lo scorso anno al 21%, mentre a totale Europa perde 3 punti percentuali: scelgono di organizzare le proprie vacanze presso le Agenzie solo il 19% degli Europei”. “Dal punto di vista della Brand Strategy, è dunque sempre più importante per il settore turistico essere presenti, farsi trovare, in rete – continua Walter Caccia." Il Consumatore ci conferma che il suo processo d’acquisto utilizza touchpoint digitali e assegna loro un peso importante nella scelta.

La coerenza dei diversi punti di contatto, il loro allineamento e la valutazione attenta dei contenuti messi a disposizione, contribuiscono a caratterizzare l’esperienza d’acquisto, a dare valore al brand e a influenzare la scelta". E dove andranno gli Europei e gli Italiani in vacanza nel 2015? In media gli Europei, sceglieranno una destinazione domestica (31%); questa scelta è molto più alta tra i Francesi (44%) e gli Spagnoli (42%), ma anche il 35% degli Italiani si godrà le proprie vacanze nel Bel Paese. Per gliarrivi in Italia, di coloro che hanno già deciso, si può stimare un flusso in linea con quello del 2014, con un 3% degli Europei intenzionati a trascorrere almeno una vacanza del 2015 nel nostro Paese.  Interessante guardare agli “indecisi”: gli Europei che dichiarano di non aver ancora definito le proprie vacanze sono circa 45 milioni. - Fonte: Turismo-attualità.it