ETOA: l’Europa cresce nelle prenotazioni long-haul
Destinazione Europa sull’otto volante: debole nei mercati domestici, sempre più forte nei bacini d’oltreoceano. Dai mercati lontani dove si effettuano prenotazioni per viaggi ‘long-haul’ quest’anno l’Europa, infatti, fa registrare un significativo incremento di transazioni pari ad un +5,1%. È il verdetto dell’analisi ETOA-Forward Keys, condotta su 14 milioni di transazioni per pacchetti di viaggio, che conferma il lento ma progressivo declino della destinazione Europa rispetto al macro-scenario dei volumi di prenotazioni-viaggi complessivi (compresi quindi quelli a corto e medio raggio originati da altri paesi europei), appare confortante l’incremento da bacini di traffico d’oltreoceano come Usa e sud America.
Ad ammetterlo è lo stesso analista Sebastien Cron Global sales director della società ForwardKeys, che annota come «Mentre è ampiamente riconosciuto che l'Europa sta perdendo la sua competitività, è incoraggiante vedere dai nostri dati che nel segmento dei viaggi long-haul in Europa la crescita, soprattutto nel periodo estiva, risulta molto accentuata».
Ma a smorzare facili entusiasmi ci pensa Tom Jenkins, ceo di ETOA che nel commentare questi dati invita gli esperti del settore a non farsi prendere da facili ottimismi. «Sappiamo bene – osserva – che il segmento di viaggi e turismo, in molte altre parti del mondo, fa registrare crescite molto più veloci e consistenti rispetto all’Europa ed anche se il tasso medio di crescita del vecchio continente come destinazione turistica continua a mantenersi sul +3,6% annuo, dal 2007 ad oggi, è altrettanto vero che la crescita delle prenotazioni in altre aree del mondo negli ultimi otto anni ha toccato il +5,7%».
Ciò che penalizza l’Europa, sempre secondo i vertici ETOA, è il forte differenziale negli incrementi di clientela da paese a paese: se infatti destinazioni europee come Germania e Olanda hanno fatto segnare incrementi complessivi del 33-35% (pari ad una crescita media annua del +4,5%), altri paesi come Regno Unito, Francia e Italia non hanno fatto segnare aumenti dal 10 ad un massimo del 13% in otto anni, il che significa crescita media annua inferiore al +1,5%. «L'industria del turismo europeo – ha concluso Tom Jenkins – si trova ad affrontare la concorrenza globale.
Dobbiamo essere consapevoli di ciò che sta accadendo nei principali mercati di origine: al forte rilancio del bacino Usa si contrappone un forte rallentamento della Russia e anche la Cina, da molti considerato bacino di enormi potenzialità, potrebbe non rivelarsi tale, almeno nel breve-medio termine. La riprova è la debole crescita delle prenotazioni da Pechino verso l’Europa, ferma da due anni a uno scarso +6%». A completare l’analisi ETOA, il rating delle città europee dove primeggiano Barcellona (favorita da nuove connettività aeree con gli Emirati Arabi) e Milano (grazie all’Expo), seguite dalle capitali più classiche quali Londra, Parigi, e Roma, con una sorprendente Istanbul che entra nella Top 10.
Per rilanciare le destinazioni in Europa, ETOA rilancia due priorità: lo snellimento nelle procedure dei visti e significative riduzioni nelle tassazioni del turismo (compresa la nostra tassa di soggiorno). In chiusura ETOA avverte nella sua nota che «l'industria del turismo europeo si trova ad affrontare la crescente concorrenza a livello mondiale da destinazioni emergenti che stanno suscitando un numero crescente di turisti. Destinazioni in Asia e nel Pacifico beneficeranno dell'espansione di viaggio intraregionale e entro il 2030, Nord-est asiatico sostituiranno Mediterraneo sud Europa come il sub-regione più visitata». - Fonte: L'AgenziaDiViaggi.it