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Etihad congela la cassa Alitalia

Etihad congela la cassa Alitalia

Al closing dell'alleanza tra la compagnia aerea italiana e quella di Abu Dhabi, previsto entro il 31 dicembre, Alitalia dovrà arrivare con uno stock di liquidità in cassa pari a quella indicata come idonea da Etihad. La parolina che gli emiratini hanno inserito nel contratto in corso di finalizzazione è «shortfall», traducibile come «differenza negativa di cassa». «In questo contesto», è stato spiegato agli azionisti chiamati ad approvare l'ennesima ricapitalizzazione da 300 milioni, «le risorse rinvenienti dall'aumento di capitale saranno destinate a far fronte al previsto obbligo della società di coprire l'eventuale differenza negativa di cassa (shortfall) che la Nuova Alitalia dovesse registrare alla data del closing dell'operazione, rispetto all'ammontare concordato con Etihad», oltre che a indennizzare la stessa newco nell'ipotesi in cui quest'ultima si trovi a dover far fronte a passività escluse dal perimetro di conferimento e rimaste in capo alla società».

Le disponibilità liquide rilevate da Etihad nei conti di Alitalia ammonterebbero a circa 140 milioni, ma il dato è in evoluzione. Tale cifra, poi, sarebbe ben più robusta se non fosse per il «fondo svalutazione disponibilità liquide» che pesa in negativo per 84,7 milioni, a copertura dei depositi bancari soggetti a restrizione perché giacenti in Paesi a rischio come Iran, Venezuela, Libia e Algeria. Proprio su questo fronte però c'è da ricordare che Alitalia ha appena sbloccato 50 milioni dai conti di Caracas riavviando anche i voli verso la capitale venezuelana. Un contributo positivo nel frattempo sarebbe arrivato anche dal traffico ad agosto, che avrebbe registrato un incremento dei passeggeri di circa il 3%. Ma, a prescindere da eventuali entrate extra come i proventi per la cessione di alcuni Airbus, di qui al closing dell'accordo con la compagnia emiratina l'attenzione ai costi sarà altissima.

Di buono c'è che Alitalia negli ultimi mesi si è scoperta più virtuosa. Stando ai dati del primo trimestre, non diffusi ufficialmente ma allegati ai verbali delle ultime assemblee, le voci di spesa per consumi di materie e servizi esterni sono diminuite di 43 milioni e il dato che spicca è il risparmio di circa 13 milioni sugli oneri per il carburante. Tagli hanno riguardato spese esterne come «consulenze e prestazioni professionali, informazioni, telecomunicazioni e prestazioni generali» per 9 milioni. La flessione maggiore riguarda però il costo del personale, sceso di 24 milioni a quota 139, anche se la cassa integrazione straordinaria a rotazione è partita solo a marzo, quindi in chiusura di trimestre. Resta un dato: anche nel consuntivo dei primi tre mesi illustrato ai soci Alitalia ha registrato un flusso monetario negativo per 6,1 milioni.

«Complessivamente», si legge nei documenti, «nel periodo tra il 2011 e marzo 2014 Alitalia ha consuntivato flussi monetari negativi per 841,5 milioni a fronte di iniezioni di liquidità da parte dei soci per complessivi 401,3 milioni. L'austerity però non sembra avere effetti sul network. Al contrario, Alitalia ha appena aperto i collegamenti per Marrakech, seconda destinazione in Marocco dopo Casablanca. Il volo inaugurale è decollato ieri dallo scalo romano di Fiumicino. Il Roma-Marrakech verrà operato con due frequenze settimanali (mercoledì e sabato). - Fonte: MF (di Angela Zoppo)