Esterometro, il turismo chiede chiarimenti per acquisti fuori campo Iva
Restano forti perplessità sugli obblighi per gli acquisti fuori campo Iva e sull’uso dell’esterometro: l’Agenzia delle Entrate, infatti, ha esteso l’obbligo per tutte le operazioni e senza limiti di importo, ma al tempo stesso ha stabilito che i dati riguardanti queste operazioni non devono essere inseriti nella dichiarazione annuale.
Adesso nella compilazione dell’esterometro, oltre alle operazioni significative ai fini dell’Iva, vanno quindi prese in considerazione anche le operazioni fuori campo Iva, pur se insignificanti ai fini dell’imposta.
Si tratta, infatti, di un onere a carico dei soggetti passivi di rilevare operazioni che in “ottica Iva” non ricoprono alcuna importanza: tra le voci che rientrano in questo cono d’ombra che si è creato ci sono, ad esempio, le spese per alberghi e ristoranti in paesi Ue o extra Ue, che in base ai principi di territorialità sono assoggettati a imposte nel Paese dove viene erogata la prestazione o effettuata la cessione.
In altre parole, i professionisti rilevano una grave anomalia nel fatto che l’obbligo così generalizzato che impone l’inserimento di tutte le operazioni comprese quelle fuori campo Iva, può generare una “distorsione” nella raccolta dei dati e mettere in difficoltà alcune imprese, in particolare quelle turistiche, da sempre in prima linea nelle transazioni che attengono erogazioni di servizi in paesi extra europei.
Si auspica pertanto, da parte del mondo professionale, un definitivo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate onde evitare gravose penalizzazioni nella contabilità delle aziende.
Fonte = L’AGENZIA DI VIAGGI 29/08/19