Estate 2017: il rischio è l'aumento dei prezzi
Gli albergatori spagnoli già pronti a rincarare il pricing del 20% e si profila un aumento del costo del petrolio; i dubbi degli analisti sulle partenze. A rischio i volumi dei turisti inglesi
L’aumento dei prezzi attorno al 10% nell’Eurozona avrebbe un impatto sulle contrattazioni della prossima estate. E’ quanto rilevano gli analisti di settore riuniti nei giorni scorsi alla conferenza organizzata da The Co-operative Travel Consortium in Portogallo. Nonostante il generale ottimismo sul 2017, i relatori hanno ammesso il rischio che i consumatori potrebbero postporre le vacanze se i prezzi dovessero crescere troppo.
Gli albergatori spagnoli sono stati già avvertiti ed è stato espressamente richiesto di non “mostrarsi troppo ingordi”, dopo che dalle rilevazioni è emerso che i prezzi per la prossima estate potrebbero lievitare del 20%. “Attualmente – ha dichiarato Steve Campion, managing director di Travelbubble e del sito comparatore Holiday Discount Centre – i prezzi sono in aumento del 5-10%. I vacanzieri sono “resistenti” ma se la sterlina dovesse perdere molto rispetto all’euro, si verificheranno minori volumi di passeggeri in movimento”.
Il responsabile delle vendite di Monarch Travel Group, Simon Garrido, ha aggiunto: “Se i costi aumentano sono a rischio anche i margini d’azienda”. Per Stephen Eccles, analista commerciale di Midcounties, “la preoccupazione maggiore è il costo del petrolio che sta salendo. Si tratta di un doppio smacco”.
Diversi analisti concordano nel pensare che in questo scenario la Turchia potrebbe avere un potenziale di crescita. Secondo i dati di GfK, la Turchia ha contrattazioni in ribasso del 32% per l’estate 2017, anche se le vendite del consorzio Co-operative sono in aumento del 2%. - di l.d. - Fonte: GuidaViaggi.it