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Enit: sbloccato il nuovo statuto, ecco cosa cambia

Enit: sbloccato il nuovo statuto, ecco cosa cambia

14 Giugno 2015

Per l’Enit scocca finalmente l’ora della riforma: dopo sei mesi di estenuante attesa, rinvii e bocciature da parte della Corte dei Conti, è infatti finalmente giunto dalla magistratura contabile l’ok definitivo e dunque si entra nel vivo della trasformazione dell’Agenzia.

Il testo della riforma era stato redatto a fine 2014. Dopo tre mesi di inspiegabile “parcheggio” presso Palazzo Chigi, arriva a marzo il placet del premier Renzi, ma la vicenda si ingarbuglia con lo stop della Corte dei Conti che di fatto blocca la riforma per altri due mesi, sollevando rilievi sulle nomine dei subcommissari e sull’analisi dei conti dell’Agenzia.

E si arriva così ad oggi con l’ok della magistratura contabile e l’avvio della tanto agognata riforma. Gli elementi-chiave del nuovo statuto sono la trasformazione dello stesso Enit da ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico in ente pubblico economico, sottoposto alla vigilanza del ministro del Mibact e la contestuale liquidazione di Promuovi Italia S.p.A..

Di conseguenza vengono modificate le funzioni e le caratteristiche del nuovo ente, la composizione e le modalità di nomina dei componenti. Riguardo alle funzioni del nuovo Enit, inoltre, viene ribadita la missione di promozione nazionale del turismo e specificato che gli interventi sono finalizzati all’individuazione, organizzazione e commercializzazione dei servizi, turistici e culturali, e dei prodotti enogastronomici tipici in Italia e all’estero.

Fra gli scopi anche quello della promozione di investimenti nei mezzi digitali, nella piattaforma tecnologica e nella rete internet, anche al fine di realizzare e distribuire una Carta del Turista che consenta, mediante strumenti e canali digitali e apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati, di effettuare pagamenti a prezzo ridotto per la fruizione integrata di servizi pubblici di trasporto e degli istituti e dei luoghi della cultura.

L’Enit conserva l’autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa, patrimoniale, contabile e di gestione. La sua attività è disciplinata dalle norme di diritto privato e può stipulare convenzioni con le Regioni e le province autonome, gli enti locali e altri enti pubblici.

I compiti dell’ente
Il nuovo statuto definisce poi i compiti dell’ente e prevede, tra l’altro, senza alcun nuovo o maggiore onere per la finanza pubblica, l’istituzione di un consiglio federale rappresentativo delle agenzie regionali per il turismo e, in assenza di queste ultime, degli uffici amministrativi competenti per il turismo in ambito regionale. I componenti del predetto consiglio non hanno diritto ad alcun compenso, emolumento, indennità o rimborso di spese.

Lo statuto stabilisce, altresì, che il consiglio di amministrazione sia composto, oltre che dal presidente dell’Enit, da due membri nominati dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, di cui uno su designazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, e l’altro sentite le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, nel rispetto della disciplina in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni.

Lo statuto provvede inoltre alla disciplina delle funzioni e delle competenze degli organismi e della loro durata, nonché dell’Osservatorio nazionale del turismo.

Previsto lo sviluppo di Italia.it
Nel testo statutario, infine, viene stabilito che il ministro del Mibact e il presidente dell’Enit, sentita la Conferenza Stato-Regioni, stipulino una convenzione con cadenza triennale, che può esser adeguata annualmente per ciascun esercizio finanziario, con cui sono definite le priorità e le linee operative ed è stabilito che tali linee debbano prevedere anche l’organizzazione dell’offerta turistica e la promozione e la commercializzazione attraverso il potenziamento e lo sviluppo del portale Italia.it.

Al "nuovo" ente, che mantiene l’inquadramento previdenziale di provenienza, si applica il trattamento giuridico ed economico, compreso quello accessorio, previsto nei contratti collettivi vigenti.

Parte rilevante della riforma è quella dove si stabilisce come tutti gli atti connessi alle operazioni di trasformazione dell’Enit in ente pubblico economico e alla liquidazione della società Promuovi Italia Spa sono esclusi da ogni tributo e diritto, e vengono effettuati in regime di neutralità fiscale, fatta eccezione per l’imposta sul valore aggiunto. La disposizione proposta, inoltre, consentirà presumibili risparmi di spesa conseguenti alla riorganizzazione del personale e delle sedi estere dell’ente. Va detto, nello specifico che le sedi estere dell’Enit costano circa 9 milioni di euro: di questi, 5 milioni di euro riguardano il personale locale presso le sedi estere. Un esplicito avallo alla fusione Enit-ICE fortemente voluta dal premier Renzi.

Un ultimo passaggio-chiave della riforma statutaria recita testualmente: “poiché l’Enit diventerà un ente pubblico economico, a fronte dei servizi da esso prestati dietro corrispettivo vi sarà una progressiva riduzione del contributo statale” (pari oggi a circa 18 milioni di euro). Il che significa che la nuova agenzia dovrà reperire risorse economiche altrove, magari passando a batter cassa alle Regioni. www.enit.it Di A. L. - Fonte: lagenziadiviaggi.it