A distanza di mesi dall’annunciato rilancio dell’Enit con i nuovi vertici affidati alla troika composta da Evelina Christillin (presidente), Fabio Lazzerini e Antonio Preiti, designati rispettivamente dalle imprese e dalle Regioni, c’è lo stallo totale: il ricorso dei dipendenti dell’agenzia al Tar nel quale viene contestato il nuovo statuto, ha di fatto bloccato l’iter naturale che doveva portare in pochi giorni all’insediamento del nuovo CdA.
Negli uffici della sede di Roma dell’Enit si respira un’atmosfera kafkiana: in attesa della decisione del Tar, che potrebbe portar via altro tempo prezioso, tra i delegati regna l’incertezza per l’esito del loro lavoro in vista di imminenti e importantissime Borse turistiche internazionali (prima fra tutte il WTM di Londra), e tra i dipendenti circola un diffuso malumore per come si sta gestendo la fase di rilancio, oltreché la decisa contestazione di alcuni aspetti contrattuali che sono poi alla base del ricorso.
A oggi si conoscono alcuni dettagli della riorganizzazione Enit, tra i quali la definizione di tre macroaree operative (Prodotti, Strategie e Comunicazione), una rete estera suddivisa in direzioni di area (New York, Francoforte, Mosca, San Paolo, Tokyo e Pechino) strettamente legate ai principali bacini di traffico incoming oltre a semplici delegazioni prevalentemente europee.
Su tutta la vicenda, poi, grava il riassorbimento, parziale o globale, del personale di PromuovItalia (circa 50 persone) e l’effettiva dotazione economica, fino ad oggi davvero esigua se si considera che rappresenta meno della metà di quella a disposizione dall’omologa agenzia di promozione francese Atout France, e meno di un terzo della spagnola Turespaña. - Fonte: L'Agenzia di Viaggi sito web