El Kef e Sbeitla: la Tunisia svela i suoi tesori archeologici
Nella zona occidentale della Tunisia, l’archeologia è al centro di visite ed escursioni molto interessanti. Tra palme e uliveti si trovano El Kef e Sbeitla (nella foto), un tempo importanti presidi romani ed oggi preziose testimonianze di una storia senza tempo. Situata nella valle di wadi Mellègue, El Kef è una cittadina legata all’agricoltura e ad una cultura preistorica magico-religiosa. Studi approfonditi, sostenuti dalla presenza del tempio dedicato a Venere, confermano che El Kef occupa il sito di Sicca Venaria, antica città cartaginese successivamente caduta sotto il dominio romano. Oggi El Kef non solo conserva le antiche vestigia ma è uno strategico snodo commerciale e stradale sulla rotta per l’Algeria. Queste zone sono infatti conosciute per le coltivazioni di grano, allevamento di bestiame e miniere.
Attorno alla fonte di Ras el-Ain, situato tra i due wadi el-Ain e Bin Smida, si trova Le Temple des Eaux – Il tempio delle Acque – un complesso termale di epoca romana di cui è stata ritrovata solo la metà. Di fronte al tempio, nella zona delle case patrizie, si trovano le cisterne la cui acqua proviene dalla sorgente di Ain Soltan. Ai piedi della moschea di Sidi Ahmed Ghrib ecco la piazza di Ras el-Ain, la grande fonte di Kef che ha permesso alla città di svilupparsi floridamente. A 125 km da El Kef e a 260 km da Tunisi sorge Sbeitla. Situata a 525 m di altitudine, Sbeitla è una cittadina di forte testimonianza storica, in particolare legata alla Roma Antica.
Le più antiche tracce di civilizzazione riguardano steli funerarie, megaliti punici e resti della sottomissione del regno dell’imperatore Vespasiano e di suo figlio Tito. Alcune iscrizioni trovate testimoniano l’antico commercio dell’olio, motivo di forte prosperità della città. Nelle vicinanze di Sbeitla si trova il sito archeologico di Sufetula. Il sito è caratterizzato dal complesso del Capitolium, un tempo centro politico, sociale e commerciale della cittadina. I tre templi affiancati, che costituiscono l’ingresso al sito, sono dedicati alla Triade Capitolina – Giove, Giunone e Minerva -; l’ingresso al Foro è invece conosciuto come la Porta di Antonino, con iscrizioni dedicate allo stesso e ai suoi figli Lucio, Vero e Marco Aurelio.
Fonte = Travel Quotidiano 02/01/2019