Egitto vicino al picco e ora punta sul “classico”
“Siamo vicini al picco del 2010”. E’ soddisfatto Emad Abdalla, direttore del Turismo internazionale dell’Ente del Turismo Egiziano, quando gli si chiede un bilancio dell’anno appena trascorso. “Abbiamo chiuso con 13,6 milioni di arrivi, +21% sull’anno prima, e siamo vicini all’exploit dei 14 milioni registrati nel 2010”, conferma. In primo piano i tedeschi con 2,5 milioni di arrivi, seguiti da ucraini (1,2 mln), sauditi (1,1) e con gli italiani al quarto posto con 619mila arrivi e 5 milioni di notti, in crescita del 46% sul 2018.
“L’Italia precede gli inglesi, i polacchi, i cechi e i francesi – aggiunge il manager -. L’altro aspetto positivo riguarda i ricavi turistici, che con 13 miliardi di dollari hanno superato di un milione di dollari gli introiti totalizzati nel 2010”. Il costo della vita è cresciuto, osserviamo. “Effettivamente è aumentato e comunque la spesa media giornaliera dei turisti è passata da un range di 70-80 dollari di dieci anni fa agli attuali 80-100”, replica Abdalla.
Altro aspetto che impatterà sulle strategie del Paese è l’arrivo di un nuovo ministro, nominato un mese fa, Khaled Al Anani, che assume la gestione delle Antichità e del Turismo, un segno di quanto conterà l’aspetto culturale nelle sue politiche.
“La prima decisione del ministro – commenta il direttore – è stata quella di garantire un 50% di sconto per i biglietti di entrata ai siti archeologici di Luxor e Aswan d’estate”.
Il messaggio del ministero è che “il 2020 sarà l’anno del turismo classico, grazie anche alle grandi opere in corso al Cairo”.
Stanno procedendo i lavori per il nuovo museo Egizio (Gem) che si svilupperà in 400mila mq di spazi e che conterrà 50mila reperti e “per la prima volta tutto l’arredo di Tutankhamon sarà esposto con 5mila pezzi. Ci sarà una zona pedonale che collegherà il museo alle piramidi”.
Da segnalare anche i lavori in corso per il nuovo aeroporto Sphinx, con una nuova pista in arrivo per i voli internazionali. Accanto al turismo culturale, l’Ente sta spingendo anche le proposte legate agli itinerari religiosi della Sacra Famiglia. Il piano marketing prevede una campagna globale in vista dell’apertura del nuovo museo e una promozione che punterà sui mercati principali e su quelli latino-americani “che dovranno compensare i 300mila cinesi, il cui flusso si arresterà per l’emergenza sanitaria”, sottolinea Abdalla.
Il target arrivi per il 2020 stima una crescita di flussi tra il 15 e il 20% e un incremento di richieste è previsto anche per il settore Mice.
Fonte = GUIDA VIAGGI 14/02/20