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Egitto pronto al decollo. Da un nuovo hub

Egitto pronto al decollo. Da un nuovo hub

Attualmente srotolata per 24mila chilometri, sarà protagonista di due interventi massici: dapprima l'espansione, mediante la creazione di 3.181 chilometri di nuove strade in dodici mesi; poi, sarà la volta di altri 1.470 chilometri un anno dopo la prima tranche. Nel frattempo, è già iniziata la fase di risistemazione dei percorsi già esistenti, a tal punto dissestati da rappresentare un fattore di rischio, soprattutto nelle aree scarsamente o niente affatto illuminate di notte, come la penisola del Sinai. Fra le società vincitrici dei lotti più significativi, il gruppo saudita Arab Contractors, che gestirà 400 chilometri di nuove strade ed è dato per favorito nella fornitura di asfalto per il manto stradale di tutto il progetto.

Un segnale in più dell'influenza economico-politica saudita al Cairo. Le iniziative di rilancio economico prevedono anche la messa a punto di un nuovo aeroporto civile, del valore di 80 miliardi di lire egiziane (10 miliardi di euro circa), nei pressi di quello Internazionale già presente nella capitale: servirà da Investment zone (Iz) e avrà un'estensione di 10 milioni di metri quadri. I primi studi di fattibilità stimano ricavi per 422 miliardi di lire egiziane (oltre 55 miliardi di euro) entro il 2040.

Come per Suez bis, il progetto è stato annunciato in grande stile, mediante conferenza stampa a reti unificate: il nuovo hub sarà completato per il 2020, ha dichiarato Mahmoud Essmat, ceo della Società egiziana Aeroporti, anticipando una serie di gare di appalto da indire entro la fine dell'anno. L'area denominata Airport city sarà di circa 3 milioni di metri quadri, incluso un centro commerciale in stile Emirati arabi, uffici, infrastrutture, alberghi, un centro congressi, un centro ospedaliero e un parco giochi a tema per grandi e piccini. Le altre aree dell'Iz cairota saranno l'aeroporto vero e proprio (450 mila metri quadri) e il villaggio Cargo e Logistica (5 milioni). Per sostenere il fabbisogno energetico, sarà realizzata anche una nuova centrale elettrica. Tre le fasi di implementazione: 2014-2020, 2020-2035, 20352050, con la creazione di almeno 100mila posti di lavoro e un contributo iniziale della Banca mondiale, finalizzato allo sviluppo del governatorato del Cairo.

Intanto, l'agenda energetica si riempie di piccoli e grandi appuntamenti. Da ultimo, il progetto di espansione della Centrale elettrica di Helwan, con un investimento di 4 milioni di dollari per dare ossigeno energetico alla capitale. Poi, il riammodernamento della rete esistente in diverse aree congestionate: Gharbiya, Sharqiya, Giza, Beheira. Le autorità parlano chiaro: investimenti stranieri sono bene accetti. - Fonte: Avvenire (di Federica Zoja)