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Effetto Cina sui voli: i numeri del maxi rimbalzo

Effetto Cina sui voli: i numeri del maxi rimbalzo

La decisione della Cina di abbandonare la sua politica zero Covid e riaprire al turismo in entrata e uscita ha innescato un prevedibile aumento delle prenotazioni di volo, ma secondo gli ultimi dati di ForwardKeys questo rilancio è stato fortissimo in alcuni segmenti, nonostante il cammino verso il pieno recupero sia ancora lungo e lastricato di insidie.

Intanto, l’ente di regolazione dell’aviazione cinese ha già annunciato che lo scorso 6 gennaio la capacità di volo è stata ripristinata al 70% dei livelli pre pandemici ed entro il 31 gennaio arriverà all’88%. Un rapida crescita che beneficia del ritorno dei voli internazionali, mentre il mercato domestico consolida la sua costante ripresa dei servizi che va avsanti già da qualche mese.

Il 7 dicembre scorso – quando le autorità cinesi hanno annunciato l’addio al test Pcr negativo per i viaggi aerei tra le province del gigante asiatico – le prenotazioni di voli nazionali sono aumentate del 56% rispetto alla settimana precedente e hanno continuato ad aumentare fino al +69% della settimana successiva.

Il 26 dicembre scorso, la Cina ha rimosso tutte le restrizioni relative a Covid sui viaggi aerei domestici e le prenotazioni sono aumentate di nuovo, raggiungendo il 50% del livello del 2019 nell’ultima settimana dell’anno.

Sui voli internazionali, l’impatto è stato immediato: le prenotazioni tra il 26 dicembre e il 3 gennaio sono aumentate del 192% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se sono ancora al -85% rispetto al 2019. E il 67% di quelle prenotazioni sono relative ai viaggi proprio per il periodo di Capodanno cinese.

Attualmente i viaggi outbound più venduti sono per Macao, Hong Kong, Tokyo, Seoul, Taipei, Singapore, Bangkok, Dubai, Abu Dhabi e Francoforte. In particolare, le prenotazioni per Abu Dhabi, storicamente la grande porta tra Cina e Occidente, sono solo al -51% rispetto al 2019.

«È molto probabile che per il Capodanno cinese assisteremo al primo grande rimbalzo dei viaggi internazionali dopo gli ultimi tre anni; in ogni caso dovremo aspettare più a lungo prima di vedere una vera e propria rinascita del turismo cinese nel mondo – sostiene Olivier Ponti, vice presidente Insights, ForwardKeys – I motivi sono tre: in primo luogo, l’attuale capacità di volo internazionale programmata è solo al 10% dei livelli del 2019; e a causa dei requisiti di approvazione per i diritti di traffico e gli slot aeroportuali, sarà difficile per le compagnie aeree recuperare tutto in meno di qualche mese. In secondo luogo, i prezzi dei biglietti rimangono alti, con tariffe aeree medie in crescita del 160% in più rispetto al 2019. Detto questo, c’è stata una tendenza al ribasso da giugno 2022, quando la quarantena è stata ridotta da tre settimane a sette giorni, e poi a cinque giorni a novembre».

Ponti sottolinea, inoltre, come un altro fattore d freno alla crescita è legato alle restrizioni. «Alcune destinazioni, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, India, Qatar, Canada, Australia e tutti i 27 paesi membri dell’Ue ora richiedono un test Covid-19 pre volo per i visitatori cinesi; Giappone, Corea del Sud e Italia, impongono anche test all’arrivo e quarantena per i positivi. Infine, è probabile che si creino colli di bottiglia sia per il rinnovo dei passaporti sia per la concessione dei visti: Corea del Sud e Giappone stanno già limitando i visti a breve termine per i viaggiatori cinesi fino alla fine di questo mese. In questo momento, prevediamo che il mercato in uscita cinese riprenderà fortemente nel secondo trimestre del 2023, quando le compagnie aeree pianificano la capacità per la primavera e l’estate», conclude Ponti.

A partire dal 3 gennaio, infine, le prenotazioni di voli nazionali durante il prossimo periodo di Capodanno cinese – dal 7 gennaio al 15 febbraio 2023 – erano al -71% rispetto al pre pandemia e -8% rispetto allo scorso anno, con la seguente top list delle mete: Pechino, Shanghai, Chengdu, Kunming, Sanya, Shenzhen, Haikou, Guangzhou e Chongqing. Prima dell’annuncio del 7 dicembre, queste prenotazioni domestiche erano ferme al -91% dietro il 2019, registrando quindi un balzo del +205 in meno di un mese.

Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 12/01/23