Ecco perché dal 2019 sarà più difficile comprare viaggi in agenzia
06 Dicembre 2017
Dal primo gennaio 2019, per i clienti, comprare viaggi in agenzia potrebbe diventare più complesso. Perché potrebbero doversi necessariamente munire di Pec, ovvero di un indirizzo di posta elettronica certificata. Questo, infatti, è lo scenario che si prospetta dopo l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica anche per le operazioni b2c, previsto appunto tra meno di 13 mesi.
La norma che potrebbe far scattare un’ulteriore complicazione per i dettaglianti del mondo turistico, come spiega Il Sole 24 Ore, è al momento contenuta all’interno della manovra di bilancio attualmente al vaglio delle Camere. L’ampliamento della platea delle operazioni per cui scatta l’obbligo della e-fattura (in un primo momento riservata alle operazioni con la pubblica amministrazione) costringerebbe infatti tutti i privati che intendono comprare direttamente dalle aziende a dotarsi di un indirizzo Pec: quest’ultimo sarebbe infatti indispensabile per ricevere la fattura elettronica da parte del famoso Sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate, il cosiddetto Sid, ovvero il ‘cervello’ del Fisco che si occupa della gestione delle e-fatture.
Le fatture dei tour operator
Il problema, come sottolinea il quotidiano finanziario, scatta nel momento in cui per l’azienda non è possibile vendere se non fatturando direttamente al privato. L’esempio riportato dall’articolo è esattamente quello del viaggio venduto dal tour operator con l’intermediazione dell’agenzia: in questo caso, l’operatore deve emettere fattura direttamente al cliente. Il quale, a norma di legge, deve dotarsi di un indirizzo di posta elettronica.
Potrebbero esistere, comunque, una serie di scappatoie per ovviare a questo inconveniente, ma dovranno essere inserite con apposite norme. Una possibile via d’uscita potrebbe essere autorizzare il tour operator a emettere fattura inviandola allo Sdi a unindirizzo generico e consegnando al cliente una versione cartacea del documento, oppure inviando un documento elettronico via email semplice. Ma, come detto, una regolamentazione di questo tipo dovrebbe comunque essere messa nero su bianco. – di Francesco Zucco – Fonte: TTGItalia.com