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Disposti a spendere di più purché la vacanza sia green

Disposti a spendere di più purché la vacanza sia green

14 Giugno 2015

Turismo sostenibile, il 43% degli italiani lo considera una necessità.

I turisti, infatti, sono sempre più attenti alle mete green, tanto che il 56% si dichiara disposto a spendere di più per una struttura ricettiva più sostenibile.

Ne è convinto il presidente di Federturismo, Renzo Iorio che fa il punto sulla via green dell'industria turistica italiana. I dati mondiali, afferma Iorio, «confermano che il numero di viaggiatori alla ricerca di strutture ricettive che garantiscano un maggior rispetto per l'ambiente è in continua crescita». Anche nel Bel Paese «dove il 43% degli italiani considera il turismo sostenibile una necessità e il 56% dei turisti sarebbe disposto a spendere di più per una struttura ricettiva più sostenibile». Sempre più italiani, infatti, sottolinea il presidente di Federturismo, «guardano con favore alla green economy e sono convinti che possa rappresentare un'opportunità di crescita e di occupazione per il nostro Paese. Molte ormai le strutture che garantiscono la qualità ambientale agli ospiti e si impegnano a un minor consumo di energia elettrica, gas, acqua». Per questo, «dobbiamo avere la consapevolezza che il modello di sviluppo economico verde e sostenibile è un elemento importante per il futuro del turismo italiano».

Negli ultimi anni, la crescente sensibilità nei confronti della difesa dell'ambiente e i mutamenti nelle richieste dei turisti, secondo Iorio, «hanno influenzato nuove forme di offerta sempre più diversificate e qualificate da parte degli operatori turistici nel rispetto dei canoni della sostenibilità ambientale». In questo senso, «il turismo è uno dei settori con il maggior numero di iniziative destinate a definirne "la qualità" in cui proliferano marchi di ogni genere: per gli alberghi, per le spiagge, per le acque balneabili». Il rischio, «è l'arbitrarietà dei parametri e la scarsa leggibilità reale per il consumatore. Ormai da qualche anno l'in dustria dell'ospitalità italiana si sta orientando verso una gestione sempre più sostenibile. Ne sono testimonianza numerosi casi aziendali tra i quali l'esperienza del Gruppo alberghiero Accor, che ha lanciato nel 2012 il programma di sviluppo sostenibile Planet 21». Questo programma, spiega Iorio, «si collega direttamente ai concetti dell'Agenda 21 e al piano d'azione per il 21esimo secolo stabilito al Summit di Rio nel 1992, dal quale emerge la necessità di cambiare i metodi di produzione e di consumo per preservare l'umani tà e l'ecosistema.

Su questa base Accor ha adottato numerose soluzioni per contribuire allo sviluppo delle comunità locali e ridurre il consumo di acqua ed energia e l'impatto ambientale dei propri alberghi». Quanto alle priorità per il settore, secondo il presidente di Federturismo, «l'Ita lia può trovare nel turismo una straordinaria leva di crescita economica e sociale diffusa sui territori e sostenibile nel lungo periodo». Per questo, «è cruciale far avanzare il più rapidamente possibile la Riforma del Titolo V nel senso di trasferire il turismo dall'attuale inefficace e dispendiosa competenza esclusiva delle Regioni alla competenza esclusiva dello Stato e del governo centrale». «È ora importante che il Governo intervenga sui nodi ancora irrisolti: la questione dell'Enit a un anno dal suo commissariamento, la tassa di soggiorno che deve essere più equa non potendo gravare solo sulle strutture alberghiere, una politica fiscale che non freni l'impresa turistica» conclude Iorio. RE. CRO. - Fonte: Giornale dell’Umbria