Destinazione Italia, il paradiso in un viaggio
A dirlo non è un'artista, ma una delle invisibili artefici di quell'efficienza dietro le quinte che fa di un hotel deluxe un'esperienza perfetta, un posto ovattato dove tutto è esattamente dove e come dovrebbe essere, al momento opportuno. I fiori nella stanza, la temperatura dell'acqua, l'altezza e la consistenza del cuscino, il profumo accordato all'ambiente, la fragranza delle lenzuola, la colazione in camera...
Maestria di una regia dell'accoglienza, che rende mitici i nomi e le storie di alcuni hotel, come quello raccontato in The artisan of Paradise (Assouline). Un titolo che dice tutto: il paradiso è una costruzione artigianale, fatto di centinaia di addetti al segmento turistico che producono, con il loro lavoro, la qualità di un'ospitalità su misura. Il settore è in crescita e in controtendenza: la quota luxury del turismo internazionale è salita dal 17,2% del 2005 al 20,8% del 2013. E l'Italia è al primo posto nella top list dei luoghi del desiderio (prima di Parigi e delle Maldive), poiché il made in Italy è, di per sé, un'attrattiva, garanzia di qualità, nell'ospitalità, nel cibo, nel design, in quell'offerta straordinaria di arte, paesaggio, stile.
È proprio il viaggio, in tutte le sue declinazioni, il filo conduttore del nuovo numero di How to Spend it, in edicola oggi con Il Sole 24 Ore, mentre sta per aprire a Milano la Bit, la Borsa italiana del Turismo, con uno spazio dedicato proprio segmento luxury, un settore che conquista fette di mercato sempre più consistenti. Non solo luoghi e nuove destinazioni, ma esperienze. La cifra di How to Spend it è la personalizzazione, l'itinerario bespoke, tagliato su misura.
In questa sartorialità del turismo, l'avventura convive a fianco della comodità più estrema, l'esplorazione naturalistica con la passione gourmand. Le scelte più curiose? Un trekking nella giungla del Darien, una crociera sul Brahmaputra, il silenzio del più antico hotel di montagna e un tour del Canada con chef privato al seguito. La collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo teorizza che viaggiare è il miglior modo per investire in arte.
Un posto indimenticabile? Per il designer Karim Rashid non è una meta, ma il più iconico dei non luoghi, il terminal 3 dell'aeroporto di Shenzhen, progettato di Massimiliano Fuksas, metafora stessa del viaggio, meravigliosa architettura di passaggio dove il bello accompagna e accoglie il tempo dell'attesa. Perché il lusso di viaggiare si abbina ad un altro lusso imprescindibile, quello del tempo. - di Nicoletta Polla Mattiot - Fonte: IlSole24Ore