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Decreto turismo addio. Arriva il set di misure

Decreto turismo addio. Arriva il set di misure

05 Febbraio 2014

La notizia arriva, fra le righe, nelle dichiarazioni del sottosegretario al Turismo Simonetta Giordani, che parla di un intasamento dei lavori alla Camera (dove sono in coda almeno altri 7 decreti da approvare) e di un'attesa non meglio definita di uno slot in cui inserirlo. Il decreto, quindi, è lettera morta. Ma non tutto è perduto. Giordani, infatti, rilancia e nelle sue dichiarazioni si legge una modifica di termini che pare essere assai significativa. Il decreto, infatti, è diventato un 'pacchetto', in altra dizione un 'set di misure' urgenti.

Un passaggio importante: il pacchetto di misure, infatti, può essere inserito all'interno di altri provvedimenti, non necessita di una corsia sua propria e contribuisce ad accelerare i tempi per vedere qualcosa di concreto nelle mani del comparto. Cosa c'è nel pacchetto è cosa ormai nota: il rafforzamento dell'Enit e l'affidamento della gestione del portale del turismo all'Agenzia per favorire la promozione digitale della destinazione Italia, sgravi fiscali e un sistema di 'burocrazia zero' per rilanciare le imprese ricettive, i buoni vacanza e l'investimento sulla formazione attraverso tirocini formativi.

Intanto, Giordani ha anche annunciato l'arrivo dei fondi per le reti di impresa: "Il Mibact ha trasmesso alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione il bando che metterà a disposizione 8 milioni di euro, stanziati nel 2013, per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell imprenditorialità turistica, in particolare sui mercati esteri, attraverso la creazione di reti d impresa  dice -. Analogamente, sul versante della semplificazione, stiamo lavorando per ridurre tempi ed adempimenti a carico degli imprenditori. Questi interventi saranno accompagnati da misure per la digitalizzazione del comparto e il rilancio dell Agenzia nazionale del turismo e costituiranno una prima risposta alle richieste degli operatori". Il tutto inserito in una prospettiva più ampia: se si riapre la discussione sul Titolo V della Costituizione, gli equilibri di governance rischiano di cambiare ancora una volta. - Fonte: TTG Italia sito web (di Cristina Peroglio)