Decreto caro-voli: ecco la linea del Governo
08 Agosto 2023
È arrivato nel Consiglio dei ministri di ieri il tanto atteso provvedimento del Governo per contrastare il caro voli, che quest’estate ha provocato le preteste dei passeggeri. E lo fa stabilendo dei limiti alle politiche tariffarie delle compagnie aeree nei collegamenti con le isole.
Il decreto legge approvato ieri vieta di fissare in modo dinamico le tariffe, in base al periodo della prenotazione, se ricorrono 3 condizioni tutte insieme: se sono applicate su rotte nazionali con le isole; se ciò avviene in un picco di domanda per la stagionalità o durante uno stato di emergenza nazionale; se il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori è del 200% sopra la tariffa media del volo.
Per quanto riguarda i soli collegamenti con le isole o durante situazioni di emergenza viene considerata pratica commerciale scorretta l’utilizzo dell’algoritmo per determinare le tariffe basandosi sulla profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, se ciò comporta un aggravio economico per il passeggero. Il decreto stabilisce anche che le compagnie dovranno sempre informare l'utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione.
E ancora, nei casi di continuità territoriale il provvedimento ribadisce il principio che spetta all’amministrazione competente fissare il livello massimo tariffario praticabile dalle compagnie aeree, dove ci sia il rischio che le dinamiche tariffarie possano produrre un sensibile rialzo per la stagionalità o legata a eventi straordinari.
Il decreto ha ovviamente già provocato un’alzata di scudi da parte delle associazioni del trasporto aereo. Ancora prima di arrivare il Cdm, già Ibar, Assaereo e Aicalf hanno fatto sentire la propria voce contraria al provvedimento.
E anche Assoutenti sottolinea qualche rischio nell’impostazione della norma: “Si rischia di non risolvere il problema del caro-voli - spiega il presidente Furio Truzzi -. Il decreto interesserà solo i voli nazionali con le isole e interverrà solo per aumenti superiori al 200% tagliando fuori le altre tratte”.
Fonte = TTG ITALIA 08/08/23
Il decreto legge approvato ieri vieta di fissare in modo dinamico le tariffe, in base al periodo della prenotazione, se ricorrono 3 condizioni tutte insieme: se sono applicate su rotte nazionali con le isole; se ciò avviene in un picco di domanda per la stagionalità o durante uno stato di emergenza nazionale; se il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori è del 200% sopra la tariffa media del volo.
Per quanto riguarda i soli collegamenti con le isole o durante situazioni di emergenza viene considerata pratica commerciale scorretta l’utilizzo dell’algoritmo per determinare le tariffe basandosi sulla profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, se ciò comporta un aggravio economico per il passeggero. Il decreto stabilisce anche che le compagnie dovranno sempre informare l'utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione.
E ancora, nei casi di continuità territoriale il provvedimento ribadisce il principio che spetta all’amministrazione competente fissare il livello massimo tariffario praticabile dalle compagnie aeree, dove ci sia il rischio che le dinamiche tariffarie possano produrre un sensibile rialzo per la stagionalità o legata a eventi straordinari.
Il decreto ha ovviamente già provocato un’alzata di scudi da parte delle associazioni del trasporto aereo. Ancora prima di arrivare il Cdm, già Ibar, Assaereo e Aicalf hanno fatto sentire la propria voce contraria al provvedimento.
E anche Assoutenti sottolinea qualche rischio nell’impostazione della norma: “Si rischia di non risolvere il problema del caro-voli - spiega il presidente Furio Truzzi -. Il decreto interesserà solo i voli nazionali con le isole e interverrà solo per aumenti superiori al 200% tagliando fuori le altre tratte”.
Fonte = TTG ITALIA 08/08/23