Da turista a protagonista del viaggio al tempo del web 2.0
Sviluppare un destination management a 360° gradi che preveda imprese in rete, utilizzo della tecnologia e collaborazione ampia tra tutti gli attori, soprattutto tra pubblico e privato è la formula da mettere subito in campo. Magari puntando anche sui manager. Basti pensare che le elaborazioni Manageritalia sui dati Inps dicono che, in un paese povero di managerialità, meno di un dirigente ogni cento dipendenti (0,85%), i dirigenti nel turismo sono quasi assenti. Nel comparto alberghi e ristoranti in Italia sono solo 677 (0,05% dei lavoratori dipendenti).
Fra i cardini del nuovo turismo c è, soprattutto, il consumatore che vuole essere parte integrante della rete stessa dell impresa. La sua partecipazione alla creazione del valore è di grado variabile: dal sostituirsi a una parte di processo (organizzazione, certificazione della qualità, comunicazione, ecc.) al contribuire alla creazione di un nuovo prodotto o all introduzione di un innovazione.
La consumer co-creation si lega al tema del trading up/trading down , per cui il turista, nel pianificare e organizzare il proprio viaggio, è portato ad assegnare più valore ad alcuni aspetti/servizi e al contrario, a sminuire altre componenti più semplici ritenute meno importanti nell esperienza complessiva alle quali può provvedere autonomamente e/o tramite tecnologie (es. la prenotazione).
Crescono, infatti, i mocal traveler (Mobile + Social Traveler) che si distinguono non solo per la loro costante attività sui social network ma anche per l uso elevato di devices mobili (smartphone, tablet, ecc.) per accedere ai social, acquistare prodotti online tra cui viaggi (il 20% del fatturato dell industria dei viaggi viene da mobile), ecc. - Fonte: Travelnostop.com