CS - Gruppo di lavoro Tailor made ASTOI Confindustria Viaggi: esaminate le problematiche legate all'eccesso di preventivazione
Nell ambito dell'attività legata alla gestione delle problematiche più rilevanti per le imprese socie, in seno all Associazione è stato creato un nuovo Gruppo di Lavoro, il GDL Tailor Made, riunitosi per la prima volta lo scorso 25 ottobre, al quale hanno preso parte i rappresentanti dei maggiori Tour Operator associati specialisti nell offerta di viaggi su misura (Airontour, Alpitour, Club Med, CTS Viaggi, Eden Viaggi, Hotelplan, Idee per Viaggiare, Kuoni, Naar, Oltremare, Pool 5 TO, Quality Group, Settemari, Seven Worlds, Veratour, Viaggi del Mappamondo). Tra i numerosi argomenti affrontati durante i lavori, i componenti del Gruppo hanno esaminato con particolare attenzione la problematica legata all'eccesso di preventivazione per i viaggi tailor made, che obera i booking e rende estenuante il lavoro di chi organizza viaggi su misura. Per tale tipologia di viaggi, infatti, negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione esponenziale di richieste di preventivi che non generano vendite, ma dietro le quali, però, ci sono il lavoro, il tempo e la professionalità dei tour operator, che non vengono in alcun modo remunerati. A tale proposito, il Gruppo intende avviare uno studio sulle misure da adottare per riequilibrare il rapporto tra i preventivi richiesti e la loro effettiva conferma e prenotazione, al fine di ridurre l'impatto economico negativo che tale pratica comporta. Il ricorso a tale correttivo sarà anche il mezzo che consentirà agli operatori tailor made di svolgere la propria attività in modo più efficace, potenziando il proprio ruolo di supporto, consulenza ed assistenza a tutto vantaggio della rete agenziale e della clientela. Altra problematica all'esame del GDL è l'annosa questione della componente YQ/supplemento carburante delle tariffe aeree, che oramai corrisponde a importi sempre più elevati, spesso superiori alla tariffa stessa, non commissionabili, a volte non rimborsabili, che generano un consistente volume d'affari e, di conseguenza, fanno aumentare l'importo della fidejussione richiesto dalla Iata. La riscossione della componente YQ per conto delle compagnie aeree, si è detto, non solo non porta alcun margine di guadagno ma, anzi, dà luogo ad una rimessione certa da parte dei Tour operator che, oltretutto, si assumono il rischio dell'impagato da parte della adv/cliente. In merito alla suddetta problematica sono state, inoltre, evidenziate le enormi difficoltà in cui le compagnie aeree mettono i tour operator con riferimento al rapporto di chiarezza e di trasparenza che la legge impone loro nei confronti del clienti. E' infatti paradossale che le compagnie aeree possano pubblicizzare le loro tariffe "finite", mentre i TO, per un pacchetto stessa compagnia/stessa destinazione , sono impossibilitati a poterlo fare perché subiscono continui adeguamenti da parte dei vettori di linea. I tour operator sono tenuti dalla legge a giustificare al consumatore l'aumento, dovuto al carburante o alla valuta, attraverso il calcolo dell effettiva differenza (cosa che avviene puntualmente in caso di acquisto di pacchetti comprensivi di volo charter), mentre ciò diviene letteralmente impossibile per un pacchetto comprensivo di volo di linea, in quanto le compagnie aeree non forniscono mai agli operatori il valore del carburante sul quale sono basate le tariffe. Con riferimento a tale ultima problematica, sono allo studio del Gruppo azioni volte a ripristinare l'esigenza di trasparenza e di chiarezza nei confronti del mercato e, non ultime, misure per ovviare all'onere dell'esazione senza alcun agio di tasse e successivi aumenti per conto delle compagnie aeree.