Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Comunicati stampa Astoi
CS - ASTOI Confindustria Viaggi si oppone al contributo per finanziare l'antitrust

CS - ASTOI Confindustria Viaggi si oppone al contributo per finanziare l'antitrust

16 Ottobre 2012


ASTOI Confindustria Viaggi è duramente critica nei confronti della nuova tassa per finanziare l Antitrust che prevede, per le imprese con ricavi totali di almeno 50 milioni di euro, il versamento, a decorrere dal prossimo 30 ottobre 2012, di un contributo pari allo 0,08 per mille del fatturato.
 La riforma del sistema di finanziamento a carico delle imprese dell Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è inaccettabile, sia sul piano economico che su quello giuridico , commenta Nardo Filippetti, Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi.
 Sul piano economico perché chiede alle imprese uno sforzo che, nell attuale contesto di grave recessione, non è assolutamente sopportabile, ma anche perché la contribuzione è calcolata sui fatturati che nel settore turistico possono anche essere elevati, ma danno luogo a marginalità sempre più basse. Pertanto le imprese, per pagare il contributo, devono rinunciare alla propria marginalità che serve, allo stato attuale, per mantenere la sussistenza dell impresa stessa. A conferma di ciò, invito il Governo e l'Antitrust ad analizzare i bilanci delle imprese che fanno organizzazione ed intermediazione di viaggi .
 Sul piano giuridico la riforma , continua Filippetti,  malgrado comprendiamo sia stata introdotta per superare una situazione critica e forme di finanziamento potenzialmente distorsive, ci appare in contrasto con le stesse funzioni di garanzia che l Antitrust dovrebbe svolgere. Nei principali Stati membri dell UE il finanziamento delle singole Autorità Garanti della Concorrenza è a carico degli Stati stessi, e noi riteniamo che tale ultima forma di finanziamento sia auspicabile anche per l Italia in quanto l Autorità, con la sua attività di controllo, risponde contemporaneamente all intero sistema economico e, in ragione della richiesta di beni e servizi, anche ai consumatori finali .
 Per giunta, se dovessimo classificare la contribuzione tra quelle di natura erariale , conclude Filippetti,  non si vede perché solo le imprese con fatturati superiori a 50 milioni di euro dovrebbero contribuire ad una funzione che si realizza per tutti, e non comprendiamo il motivo di una contribuzione parametrata solo sul fatturato, elemento che non tiene conto delle problematiche che una tassa di questo genere provoca soprattutto nelle imprese di organizzazione e intermediazione di viaggi per le quali, ribadiamo, indipendentemente dal fatturato, le marginalità sono addirittura risibili". - Fonte: Ufficio Stampa & Relazioni Esterne ASTOI Confindustria Viaggi