Covid e viaggi in aereo: i 3 errori da non ripetere
Ora la ripresa è in atto e a questo punto i reali problemi del trasporto aereo con l’estate che inizia sono ben altri, dal caro carburante e il conseguente aumento delle tariffe (che potrebbe scoraggiare il pubblico dei viaggiatori) fino alla carenza di personale per i vettori e per gli aeroporti, che sta generando cancellazioni di voli a raffica in Europa e negli Stati Uniti.
Tuttavia la Iata non vuole mettere una pietra sopra agli oltre due anni di pandemia e nel primo giorno del general meeting di Doha, alla presenza di praticamente tutti i ceo dei principali vettore, il direttore generale Willie Walsh si è scagliato contro governi e organismi amministrativi, puntando il dito su tutti quegli errori, a suo dire, che hanno messo in ginocchio il sistema del trasporto aereo e hanno poi rallentato la ripresa. Ne è nato un documento, supportato anche da uno studio scientifico, con il quale la Iata indica i tre errori da non ripetere in futuro, le lezioni da imparare per cambiare completamente le impostazioni in caso di nuove emergenze.
1 – La chiusura dei confini non è una strategia efficace per controllare la pandemia
I risultati di una ricerca condotta da Oxera/Edge Health rivelano che anche in caso di una nuova variante del Covid l’eventuale introduzione di restrizioni immediate avrebbe come unico risultato di ritardare i picchi di contagi al massimo di 4 giorni. Una chiara dimostrazione, secondo la Iata, che questo sistema non ha avuto alcuna funzione nel contenimento dei contagi, ma ha semplicemente creato confusione e danni al trasporto aereo enormi.
2 – Bilanciare misure di controllo e impatto sociale ed economico
Quanto successo ha messo in evidenza, dice Iata, come l’ago della bilancia sia stato totalmente sbilanciato verso l’impatto sociale ed economico generato dalle misure di contenimento. Colpendo un settore in grado di dare lavoro a 40 milioni di persone e generare 3mila miliardi di Pil. In futuro sarà necessario mantenere i confini aperti quanto più possibile e lasciare la libera circolazione.
3 – Regole logiche e comunicazione chiara
Le scelte fatte dai Governi sono state spesso contraddittorie e comunicate in maniera confuse, punta ancora il dito la Iata. Nel gennaio di quest’anno si contavano 100mila diverse misure di contenimento e restrizioni, causando un inevitabile caos nel pubblico. Per il futuro è fondamentale che questo non avvenga e che le regole siano globali oltre che meno restrittive.
Fonte = TTG ITALIA 21/06/22
Tuttavia la Iata non vuole mettere una pietra sopra agli oltre due anni di pandemia e nel primo giorno del general meeting di Doha, alla presenza di praticamente tutti i ceo dei principali vettore, il direttore generale Willie Walsh si è scagliato contro governi e organismi amministrativi, puntando il dito su tutti quegli errori, a suo dire, che hanno messo in ginocchio il sistema del trasporto aereo e hanno poi rallentato la ripresa. Ne è nato un documento, supportato anche da uno studio scientifico, con il quale la Iata indica i tre errori da non ripetere in futuro, le lezioni da imparare per cambiare completamente le impostazioni in caso di nuove emergenze.
1 – La chiusura dei confini non è una strategia efficace per controllare la pandemia
I risultati di una ricerca condotta da Oxera/Edge Health rivelano che anche in caso di una nuova variante del Covid l’eventuale introduzione di restrizioni immediate avrebbe come unico risultato di ritardare i picchi di contagi al massimo di 4 giorni. Una chiara dimostrazione, secondo la Iata, che questo sistema non ha avuto alcuna funzione nel contenimento dei contagi, ma ha semplicemente creato confusione e danni al trasporto aereo enormi.
2 – Bilanciare misure di controllo e impatto sociale ed economico
Quanto successo ha messo in evidenza, dice Iata, come l’ago della bilancia sia stato totalmente sbilanciato verso l’impatto sociale ed economico generato dalle misure di contenimento. Colpendo un settore in grado di dare lavoro a 40 milioni di persone e generare 3mila miliardi di Pil. In futuro sarà necessario mantenere i confini aperti quanto più possibile e lasciare la libera circolazione.
3 – Regole logiche e comunicazione chiara
Le scelte fatte dai Governi sono state spesso contraddittorie e comunicate in maniera confuse, punta ancora il dito la Iata. Nel gennaio di quest’anno si contavano 100mila diverse misure di contenimento e restrizioni, causando un inevitabile caos nel pubblico. Per il futuro è fondamentale che questo non avvenga e che le regole siano globali oltre che meno restrittive.
Fonte = TTG ITALIA 21/06/22