Così il sito che affitta case sfratta i turisti dagli hotel
C'è chi ha prenotato un soggiorno di una settimana a Manhattan per l'equivalente, per esempio, di 800 euro circa, ha raccontato allora il New York Times. Nella settimana tra fine ottobre e inizio novembre, i prezzi degli hotel a tre stelle proposti da compagnie di viaggio on line non scendono generalmente sotto i 1.000 euro per una camera doppia. Da mesi, Airbnb è oggetto di attacchi legali a New York, dove le associazioni degli albergatori accusano la mancanza di regolamentazioni per il portale. La linea di Airbnb è quella di sottolineare come la sua «sharing economy» favorisca anche i residenti più svantaggiati. A New York, dove gli affitti stellari spingono fuori città molti giovani, l'anno scorso durante il week-end della maratona diecimila posti letto hanno portato circa 800mila euro nelle tasche dei cittadini. E sempre secondo i calcoli di Airbnb, multato per 30mila euro a Barcellona in luglio, nella città della Catalogna il 75 per cento di chi mette a disposizione la casa sul sito guadagna meno della media nazionale.
Nonostante i suoi sforzi, la piattaforma degli affitti a breve termine - con 800mila annunci in 190 Paesi - resta al centro delle polemiche. A New York il procuratore generale Eric T. Schneiderman ha pubblicato un rapporto secondo il quale tre quarti degli annunci di Airbnb in città sarebbero illegali. Lo stesso accade in altri centri americani ed europei, anche se città come San Francisco, Amsterdam e Parigi hanno lavorato al compromesso. Le reazioni al fenomeno della «sharing economy» sono diverse. Secondo uno studio di settembre della società di servizi finanziari svizzera Ubs sull'impatto di Airbnb, gli annunci del sito aumentano in alcune città la capacità alberghiera del 3 per cento. Manager di catene come Hilton e Marriott non sarebbero però spaventati, visto che il centro del loro business rimane legato sostanzialmente ai viaggi di lusso e d'affari. Più preoccupante sarebbe invece il futuro per hotel di qualità inferiore.
Uno studio di qualche mese fa del Mit di Boston ha analizzato l'effetto Airbnb sul mercato del turismo in Texas. Un aumento dell'1 per cento degli annunci del sito ha innescato in un trimestre la diminuzione delle entrate degli alberghi dello 0,5 per cento. Quindi, un'ipotetica crescita di Airbnb del 20 per cento avrebbe un impatto sulle rendite alberghiere di circa l'1 per cento, una cifra che ha fatto scrivere all'Economist: «Airbnb sta soltanto spiluccando dal piatto degli hotel piuttosto che mangiarsi tutto il pranzo». Nell'ascesa di Airbnb ci sono elementi che potrebbero avere conseguenze positive sull'industria alberghiera, secondo Ubs. Airbnb potrebbe aprire nuovi mercati, un po' come accaduto negli anni 90-2000 con l'avvento delle compagnie aeree low cost. Il sito spinge anche «hotel già esistenti ad adattarsi e capire che cosa c'è nella testa del consumatore», ha spiegato agli analisti svizzeri Christie Hicks di Starwoods Hotels and Resorts. L'avanzata di Airbnb spinge dunque all'evoluzione. Questo accade già con altre controverse realtà della «sharing economy», come l'applicazione di trasporto Uber che in America, Europa e soprattutto qui da noi ha già causato polemiche e manifestazioni di piazza. A Seul, per esempio, dove Uber è sotto attacco delle autorità, è attivo da qualche settimana un nuovo servizio, UberTaxi: un compromesso tra il servizio di auto private a pagamento e alcuni tassisti della città sudcoreana, che riceveranno circa 1,5 euro in più su ogni corsa prenotata attraverso Uber.
Vacanze e web
Gli aerei
La rivoluzione dei voli low cost non sarebbe mai esistita senza internet: la possibilità di prenotare tratte aeree a basso prezzo, in periodi e giorni particolarmente scontati, si basa proprio sul fatto che l utente possa, in totale autonomia, consultare le varie tariffe e le disponibilità per data e orario, a seconda delle città verso cui si vola
Le recensioni
Sono un mondo nel mondo di internet ma, ormai, non si può più «vivere senza»: sono le recensioni, ormai consultabili su diversi siti, anche se il più celebre - ormai quasi un marchio della recensione per eccellenza -è Tripadvisor, che offre i giudizi degli utenti su alberghi, ristoranti, bed & breakfast. Molti non muovono un passo senza averlo prima consultato
Le case
Su internet è boom per i siti che offrono case e appartamenti in affitto ( come Airbnb, Homelidays, Homeaway): le chiavi di ricerca sono molteplici, si possono scegliere date, periodi, offerte, senza pagare i costi di un intermediario come le agenzie di viaggio. Un altra opzione è, poi, quella dello scambio di case, anche in questo caso tramite siti specializzati
Le app
Le app dedicate al turismo sono moltissime. Fra le più utili e diffuse ci sono quelle per prenotare on line, per esempio le visite ai musei o alle mostre, evitando così lunghe code al momento dell acquisto del biglietto. Per Expo 2015 sono state create numerose App per i turisti, fra cui una dedicata ai musei, che propone anche tour guidati multilingue - Fonte: Il Giornale (di Rolla Scolari)