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Cosa vogliono i russi? Enit: sempre più prodotti di nicchia

Cosa vogliono i russi? Enit: sempre più prodotti di nicchia

04 Aprile 2016
Dalla Russia con amore. L'Italia esce a testa alta dall'edizione 2016 di Mitt, la più grande fiera del turismo russa appena conclusa a Mosca che ha visto la partecipazione di più di 1.500 aziende, tra società private ed enti del turismo arrivati in rappresentanza di oltre 180 Paesi

Le mosse di Enit
Prima l'annuncio di Antonio Preiti, consigliere di amministrazione di Enit, del lancio di una campagna social dedicata ai turisti russi il prossimo aprile, poi il lancio entro un paio di settimane della versione in cirillico del sito Italia.it, dopo che già lo scorso dicembre era stata presentata la versione in russo del portale 'LaTuaItalia'. Insomma, anche se la fiera non era tra le più affollate degli ultimi anni complice l'assenza dell'offerta turca e della maggior parte degli operatori egiziani (e pure di qualche italiano che ha avuto qualche timore di investire su un mercato in flessione), l'Italia continua a rappresentare una destinazione dei sogni per i russi che possono viaggiare.

E per una volta, anche la macchina della promozione istituzionale sembra fare la sua parte. «Èvero, in passato si è un po' dormito sugli allori, ma ora tutti ci siamo presi le nostre responsabilità e sono convinto che la nuova Enit possa essere un traino importante per la promozione del nostro Paese», ha ammesso Marco Bruschini, per anni responsabile del mercato russo, sottolineando come l'Enit sia sempre stata presente tra gli espositori di Mitt.

Enogastronomia, benessere e città d'arte
Intanto, in attesa che il rublo torni a guadagnare terreno rispetto a euro e dollaro, per la prossima estate c'è da conquistare un mercato di oltre 5 milioni di turisti della Federazione che lo scorso anno avevano scelto Egitto e Turchia.

«L'Italia rimane una destinazione molto attrattiva, in passato si è arrivati ad avere oltre un milione di turisti russi che hanno viaggiato in Italia, facendo della penisola l'undicesima nazione più visitata in assoluto (e ancora adesso i numeri non sono di poco conto, se si pensa che nel 2015 si sono registrati 843.000 visitatori per 881 milioni di euro di spesa).

La cultura, l'arte, l'ambiente e il lifestyle italiano sono i fattori di grande attrattività per il pubblico russo, e una grande mano la può dare la vendita di pacchetti all-inclusive come gli operatori iniziali hanno incominciato a fare», ha ricordato la direttrice della fiera Maria Badakh.

Negli ultimi anni – si legge nel rapporto appena pubblicato da Enit sul mercato della Federazione Russa – è poi cresciuta la domanda per i prodotti di nicchia, il turismo verso le città d'arte minori, il prodotto termale, i grandi laghi, turismo enogastronomico e quello degli eventi, ma anche feste e rievocazioni storiche, eventi sportivi e culturali.

«Per i turisti russi, la lingua rimane un ostacolo, è molto importante quindi che si sentano ben accolti e compresi durante il loro viaggio. Sono amanti delle novità e amano i pacchetti all inclusive, anche se la percentuale di turisti fai-da-te che prenotano onlione è in aumento», prosegue la manager.

Le mosse dei competitor
Se l'Italia si muove, i concorrenti non stanno con la mani in mano. Al di là degli espositori new entry – Honduras, Botswana, Sudan e Senegal – a contendersi i vacanzieri diretti in passato verso Turchia ed Egitto sono destinazioni come Dubai e gli Emirati Arabi, l'Iran che punta ad accogliere fino a 2 milioni di turisti russi, Israele – Eilat quest'anno è stato partner della manifestazione moscovita – e le mete top del Mediterraneo, Grecia e Spagna in testa. La prima capace di introdurre procedure più snelle per ottenere i visti, anche perché proprio il 2016 sarà l'anno della Russia in Grecia; la seconda, che ha già siglato numerosi accordi per voli charter aggiuntivi per la prossima estate. E proprio sul fronte dei visti, anche l'Italia si sta muovendo nella giusta direzione.

«Se è vero che si è verificato un calo del 40% dei visti emessi dai Consolati nella Federazione rispetto al 2014, a tale diminuizione contribuisce anche la percentuale crescente di visti di lungo periodo e multingresso, pari al 90% di tutti quelli di nuova emissione (che si aggiungono a 1,5 milioni gia' in circolazione).

Con i suoi 30 uffici distribuiti in tutte le sei più importanti città della Federazione, il Visa Management Service italiano è stato votato dagli utenti come il migliore Centro Visti Europeo», fanno sapere dall'ufficio Enit di Mosca. - di Giorgio Maggi - Fonte: L'Agenzia di Viaggi.it